Case Popolari Rione Amicizia Napoli

È il Rione Amicizia di Napoli1, l’unico rione visibile da quasi tutta quanta la città; un nucleo di abitazioni operaie, ispirate alla tipologia edilizia popolare napoletana, con ingresso dato su via De Giaxa, mentre gran parte della sua facciata è prospiciente Via Nuova del Campo.

Costruito su progetto di Camillo Guerra, durante il periodo fascista, tra il 1934 ed il 1938, per ospitare gli operai ferrovieri come accadeva per il rione Scodes agli Ottocalli.

Il rione è caratteristico, tra tutti gli altri comparti della città residenziale, per la sua forma a corte, anche se si tratta in realtà di un unico, grande edificio, composto da corpi di fabbrica sflasati di mezzo piano ed inchiavardati l’uno all’altro ai corpi scala emergenti in copertura e vetrati alla maniera come fossero delle fabbriche.

  • L’edificio risulta adagiato sul lotto collinare di Santa Maria del Pianto in linea con la vasta area sud della zona orientale. Ed è tra l’altro, l’unico episodio edilizio realizzato con i fondi dell’industria napoletana Manifatture Cotonerie Meridionali, che in questa stessa zona, all’epoca non ancora assediata dall’azione antropica, aveva i suoi capannoni a ridosso della collina tra il campo visivo del Golfo di Napoli e le propaggini sud del Campo di Marte, anche se tuttavia, la sua fabbrica, oggi abbandonata, ebbe come quartier generale il campo tessile a Poggioreale. Il complesso delle Case Popolari ben si adatta all’orografia accidentata del colle, per quel suo modo di articolarsi a blocco, creando in sostanza una corte a verde, racchiusa dai corpi di fabbrica laterali scalettati e gradonati a seconda del dislivello del suolo su cui poggiano, in un gioco architettonico oltre che urbanistico, esaltante la forma simmetrica ed assiale degli stessi corpi di fabbrica. Sul disegno posto a progetto, l’area interessava 16.000 mq; unico edificio a sei piani, con 10 scale in tutto, per 202 alloggi popolari pari a 414 stanze ed un giardino condominiale.


Spazio note

 (1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolareLeggi il PDF