Primo Salotto della Regina

Si tratta di una stanza che per tempo funse da Primo Salotto della Regina ed anche qui come per il terzo salotto il soffitto ed il mobilio hanno rispettato la sistemazione che le è stata conferita da Gaetano Genovese durante l'ultimo corso dell'Ottocento.
Subito dopo si accede alla sala Bartolomeo Schedoni.
Qui in questa sala sono raccolte le opere artistiche riferibili al Settecento italiano e ad altre opere dell'arte d'Europa, elementi di collezione artistica e museale che appartennero un giorno al palazzo Reale Vecchio.
Di questi uno stupendo Mattia Preti nel Ritorno del Figliol Prodigo, segno di quella viva testimonianza dell'autore di far uso del contrasto luministico peculiare solo alla specie dei dipinti di Caravaggio e per esuberare le sue conoscenze teologiche sul tema del perdono tutta espressa ovviamente in chiave neoveneta.
Il primo Salotto della Regina, Mattia Preti e l'operazione un'opera d'arte in classe.
Ricordiamo Mattia Preti esser stato l'autore delle composizioni ad affresco raffiguranti la Gloria di San Domenico di Guzman.
- L'affresco un tempo decorava la cupola della chiesa di San Domenico in Soriano a piazza Dante, irrimediabilmente andati perduti per sempre, nonchè autore della Madonna di Costantinopoli, un dipinto oggi in custodia alla Reggia di Capodimonte, famoso per esser stato oggetto di un ”esperimento” del 2014, col quale, l'allora Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini suggeriva di condurre il dipinto in giro per le scuole napoletane col proposito di avvicinare i giovani alle opere d'arte poco apprezzate del patrimonio culturale. Alla proposta del Ministro seguì un nulla di fatto. Tornando nuovamente alla sala del Primo Salotto della Regina ricordiamo ancora l'Orfeo attribuito a Gerardo delle Notti, l'olandese che più di tutti seppe dimostrare la bravura dei caravaggeschi del Nord residenti a Roma a specializzarsi negli aspetti narrativi della pittura. Ed ancora: il San Gerolamo del Guercino databile non prima del 1640 ed apprezzabile per aver unito il vigore al colore reso più rappresentativo della tendenza di unificare barocco e classicismo assieme. In sala tutto il resto, mobili, appliques e candelabri sono di produzione autoctona XIX secolo e sulla console orologio francese stile romantico con statuetta di Maria Stuarda del 1840.
Sala Bartolomeo Schedoni.
È la sala dedicata a Bartolomeo Schedoni, pittore modenese naturalizzato parmense esponente della pittura italiana rappresentativa del Barocco.
- È la diciottesima sala musealizzata dell'appartamento storico di palazzo Reale a Napoli, la sala dove sono custoditi i dipinti di estrazione farnese, la classica celeberrima collezione di quadri d'arte della nota famiglia Farnese, ereditata da Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese. Dello Schedoni in quest'ambiente si segnala per fattezza manieristica l'Elemosina di Sant'Elisabetta, un dipinto che ritrae i Genitori della Madonna sotto la porta d'oro di Gerusalemme generando così un nuovo stile da quello vecchio a cui si è ispirato. Sempre dello Schedoni in sala è presente anche la Bottega di San Giuseppe probabilmente proveniente dalla chiesa di San Francesco a Piacenza e visibilmente ispirato al concetto dell'Immacolata. Oltre alla produzione dello Schedoni in sala si possono ammirare anche quadri di Giovani Francesco Barbieri, alias "il Guercino", il Sogno di San Giuseeppe; del Lanfranco in sala è presente Madonna con bambino e Santi Agostino e Domenico, databile al 1613 forse 1614; di Camillo Gavasetti uno stupendo San Matteo e l'Angelo. Di Pier Francesco Mola è la visione di San Romualdo episodio all'origine della fondazione dell'Ordine Camaldolese nel secolo XI. Tutto l'arredo ed il restante del mobilio è dell'epoca di Gioacchino Murat, mentre invece un importante vaso di porcellana squisitamente cinese restituisce evidenti ormolure di manifattura napoletana.
Spazio note
(1) Sala dei Paesaggi. Guida alle Sale dell'appartamento storico di Palazzo Reale a cura del Servizio Educativo della Sopraintendenza B.A.P.S.A.E. di Napoli e Provincia.Categorie delle Guide
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