Sala dei Paesaggi

È la Sala dei Paesaggi, innaturalmente definita dai sassoni landscapes room's; è successiva alla sala detta secondo salotto della regina e precedente al quarto salotto della regina, nonché quindicesima sala musealizzata dell'appartamento storico di Palazzo Reale in piazza del Plebiscito a Napoli.

Della sistemazione di sala il soffitto e le specchiere sono da intendersi nella forma che ancora si osserva ferme ai tempi di re Carlo di Borbone impegnato a preparare il suo lungo viaggio verso la Spagna ed ivi sedere sul trono col titolo di Carlo III.

Il resto del mobilio è del 1840 anno in cui Gaetano Genovese risistemò tutto quanto l'apparato di palazzo, arredando in particolare questa sala secondo il gusto illanguidito della regina consorte e trasformandola di fatto nel Terzo Salotto di palazzo.

Si chiama Sala dei Paesaggi per la presenza in questo ambiente di una collezione di paesaggi che vanno da una datazione approssimativa del primo Cinquecento fino alla fine di questa produzione artistica che conobbe data più certa dei primi anni Dieci dell'Ottocento.


Di questa ricca collezione a rappresentare il Seicento un paesaggio decorativo molto grande.

Dipinto da Pieter Mulier, alias il Tempesta ed in corrispondenza della consoles vi è un dipinto invece del Settecento, ritraente I palazzi del reali di Spagna. 

  • In rappresentanza amabile del pittore di corte Antonio Joli, autore medesimo dei due dipinti pendant presso la ricca collezione del palazzo della Prefettura nel circondario del quartier San Ferdinando e pur questo con affaccio su piazza Plebiscito. La scenografia di sala musealizzata a partire dal 1921 prevede anche un tavolinetto preziosissimo di marmi e pietre tenere del siciliano Giovan Battista Calì, ritraente Napoli vista dal Mare e Ferdinando II vestito da militare che importa in città i marmi di Sicilia. Mentre invece reca gran suggestione il dipinto della sala dei paesaggi in rappresentanza della pittura dell'Ottocento napoletano di Hackert che ritrae per l'occasione la Posa della Prima Pietra della Basilica di San Francesco di Paola, un'autentica fotografia della Napoli di quegli anni e dello spazio informe sotto Pizzofalcone poi insediato dall'erigenda basilica dei Minimi di Santa Maria della Stella.

Il secondo salotto privato della regina.

È la sedicesima sala musealizzata dell'appartamento storico di Palazzo Reale a piazza del Plebiscito a Napoli.

  • Si tratta quindi di un ambiente estratto dagli spazi più ampi che nel corso del secondo Ottocento furono nella piena disponibilità della regina nell'uso di socializzare tra gli ospiti di corte o i nobili di stanza a Napoli fatti alloggiare nel palazzo della Foresteria. Ed è una delle tante stanze di palazzo ove si è mantenuta viva la decorazione del Settecento conservata negli stucchi bianchi ed oro di spiccato stile rococò. Tra i dipinti di sala si segnala il Venere, Amore ed un satiro, di Luca Giordano, il pittore che vanta un gran numero di quadri da liui eseguiti ed esposti nelle chiese di Napoli e qui e per quest'esperienza e con questo dipinto è chiara la ripresa che l'artista compie nell'amplificare le forme ed i temi iconografici della scuola veneta. Quindi abbiamo subito all'ingresso della sala sulla parete la Battaglia di Orazio Coclite nella sua veste barocca di ispirazione cortonesca. Sulla sinistra, due tele di Ilario Spolverini che ritraggono Perseo e Andromeda, ed il Ratto di Europa, proveniente dalla collezione Farnese di Capodimonte, più due Battaglie si pensa forse opere di Pietro Graziani, mentre di Leonardo Coccorante è invece il Naufragio fantastico. Infine per quanto riguarda la sistemazione dell'arredo questo risale ai tempi degli abitanti Borbone all'interno della Reggia ed infatti accanto ad un languido camino perfettamente ancora funzionante vi sono due Notturni con incendio di Troia attribuiti al portoghese Diego Pereira.


Spazio note

(1) Guida alle Sale dell'appartamento storico di Palazzo Reale a cura del Servizio Educativo della Sopraintendenza B.A.P.S.A.E. di Napoli e Provincia.