Vele di Scampia oggi

Il disegno originario procedette per una condizione di vivibilità secondo canoni novecenteschi di cultura abitativa con delle previsioni di successo stimate nel 80% della fattibilità. Ma le condizioni attuali testimoniano che di fatto qualcosa è andato storto.
Le Vele, che avrebbero dovuto esser sollevate dal suolo, per realizzare a quota campagna spazi insediativi comuni, poggiano invece su di un'area, che, per lo scarso controllo, è diventata una discarica di rifiuti.
I nuclei di spazi verdi che esistono sul disegno del progettista, nella realtà, non furono mai veramente realizzati, così come non furono mai attrezzate le aree di gioco e lo spazio riservato per le attività di socializzazione.
Alla consegna del progetto, la costruzione delle Vele venne affidata in appalto alla Cassa del Mezzogiorno.
Responsabile di una serie di mofiche al progetto, prime tra tutte la riduzione da otto a sette dei prefabbricati da realizzare sui lotti di fondazione.
- Ed un complessivo aumento del 23% in più di alloggi da caricare su ogni singolo edificio, che allo stato, vennero contrassegnati con le lettere A, B, C, D, E, F, G, H. La realizzazione fu molto lunga, iniziata nel 1971 terminò nel 1980, l'assegnazione materiale degli alloggi alle famiglie assegnatarie impiegò altri due anni ed il 94% delle famiglie avevano già trovato sistemazione altrove. Gli alloggi rimasti non allocati furono letteralmente occupati da famiglie non aventi diritto. I corpi di fabbrica tra l'altro consegnati per l'allocazione degli aventi diritto non si presentarono affatto così come fu previsto sui disegni. Le due Vele in realtà sul disegno si riporta che sarebbero dovute crescere distanti l'una dall'altra due metri in più rispetto agli effettivi 8 metri che tutt'oggi le separano. I due metri mancanti, sembrano irrilevanti, ma hanno ravvicinato le due gigantesche Vele al punto tale che è stato possibile aggiungere fuori progetto altre strade pensili di collegamento tra i due immobili, quelli che chiamano, i ballatoi. Più ballatoi possono effettivammente divenire anche più vie di accesso per esempio non autorizzato alle Vele, oppure ancor più drammatico possono divenir più vie di fuga, o peggio, maggior efficienza in fatto di flusso residenti non assegnatari. Più di tutto però, il fatto che ci siano stati molti più ballatoi tra le due Vele, praticamente ha svalutato l'efficacia del corridoio a terra, quello che chiamano Tunnel, laddove si sarebbero dovuti trovare i centri sociali, attrezzature per uso collettivo. Il tunnel, tra l'altro, ormai non frequentato, stretto per i due metri mancanti, buio per la mancanza di luce solare sottratta dai ballatoi in eccesso, è diventata facile opportunità per favorire le attività criminali.
Spazio note
(1) Contributi estratti anche dal dottorato di ricerca: La Grande Dimensione nell'edilizia pubblica. Demolire o riqualificare? Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Architettura Scuole di dottorato in Progettazione architettonica e ambientale. Sezione Architettonica. XXV Ciclo Coordinattore di dottorato, professoressa Piemontese; Coordintaore di Sezione, professor Cuomo; tutor, Stenti; dottorando: Nello Luca Magliulo. Per i versi in epigrafe: Giancarlo Alisio, Galleria Umberto I. architettura del ferro a Napoli di Ugo Carughi prefazione di Giancarlo Alisio, Franco Di Mauro Editore. Il presente volume nasce da una ricerca condotta nell’’ambito dei programmi dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ISBN-88-85263-86-0 BNN distribuzione 2008D12, a pagina 33. Assieme al non lontano Quartiere dell'ISES, edilizia sociale UNRRA-CASAS, tutte quante le case popolari contenute nella zona sono destinate ad insediare il centro direzionale dell'insula nosocomiale più grande del Sud Italia. Ad esso più vicino si accosta per analoga destinazione edilizia, il quartiere detto del "Monte Rosa", tipologia di alloggi costruita dal Piano INA-Casa. Le Vele sono edifici di notevoli dimensioni 956 alloggi, di cui, 640 per il lotto M e 316 per il lotto L; entrambe costruiti a grande distanza l'uno dall'altra, svincolate dal traffico veicolare, con un profilo laterale che rimanda alla sagoma di un traingolo isoscele.Categorie delle Guide
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