Gomorra: stile, linguaggio e luoghi

Gli arredi, i costumi, le locations, e le movenze degli attori chiamati a recitare con un linguaggio attentamente studiato e riproposto per il set Gomorra La Serie concorrono tutti insieme a descrivere con cura e dovizia di particolari la precisa linea stilistica di Gomorra.

Ed ovvero: raccontare in maniera del tutto coerente l’altra vita di Napoli, dominata dalla criminalità organizzata secondo lo schema e le regole insediative comuni ai primi anni dieci del Duemila, abbandonando di fatto le gerarchie del potere criminale del dopo terremoto 1980.

Per rendere il tutto verosimile è stata attesa l’indagine effettuata nelle zone da girare necessaria all’uso di ricreare, ricostruire, in qualche caso, riambientare piccoli vani realmente esistenti nei quartieri popolari.

Con un attentissimo lavoro svolto per la comprensibilità dei copioni e con l’aiuto dei residenti di Scampia, è stato posto più riguardo nel creare il linguaggio nuovo di Gomorra, impostato ad esclusivo uso degli attori impegnati sulla scena dopo il ciak.

Il linguaggio, infatti, più simpaticamente detto, il Gomorrese, è servito a conciliare tra loro la chiarezza del messaggio ed il realismo col quale il messaggio è da comunicarsi.
Ed oltre tutto, il linguaggio di Gomorra sul set ha permesso al regista supervisore di evitare il doppiaggio, e di rendere ancor più verosimile, anche se drammatico, il messaggio dell’attore, a sua volta, spinto a risultare credibile sia per chi l’ascolta e lo guarda, che per se stesso.
Nonostante ciò, alcune scene sono state girate comunque trascurando il problema della comprensibilità del messaggio in esse contenute, altrimenti sarebbe risultato invece pregiudizievole per la qualità di altri fattori.


Il Senso di Gomorra La Serie e le architetture dei luoghi.

In media, Gomorra, La Serie, ha registrato 850mila spettatori per proiezione, con un picco registrato all’11a puntata, share del 2,83%, salito al 3 netto per la puntata successiva.

  • L’ultima; quindi, con una permanenza pari al 90% si attesta come serie televisiva più vista in assoluto nella storia della pay tv in Italia e nel mondo con un riflesso che ha raccolto l’unanime consenso dal traffico social, legando per questo il prodotto nativo per le piattaforme off-line al mondo on-line. Gomorra La Serie è stata comunque realizzata a vantaggio di scene nuove ed episodi estratti da sceneggiatura propria, con all’origine del progetto, il proposito di mandare in onda un prodotto unico, in lingua napoletana e solo per la televisione italiana, con la quale si estende la narrazione senza denuncia dello stato dei fatti in cui versa parte della città di Napoli interessata dal fenomeno criminale noto come Camorra, costruendo quindi nella finzione delle scene, la vicenda dell’ascesa criminale e nonché della sconfitta ideologica delle famiglie camorristiche, Conte e Savastano. Non verrà mai fatto mancare l’appunto che l’architettura della finzione scenica, nucleo primario del successo della Serie, poggia sulla sostanza e la forza di fatti realmente accaduti, alcuni dei quali, introdotti ex novo al capitolo dell’omonimo romanzo e per i quali è stata condotta una ricerca di stile giornalistico aggiunto. La resa prospettica incredibilmente realistica è stata ottenuta con l’uso degli effetti speciali che hanno sortito scene estremamente violente e cruenti, ricostruendo con fedeltà le gesta criminali delle famiglie rivali, i loro affiliati ed i loro soldati, rappresentati sul set da risorse umane ingaggiate direttamente sul posto, molti dei quali senza alcun esperienza pregressa, taluni provenienti direttamente dal tessuto sociale sul quale si andava ad agire con la finzione scenica, salvo ovviamente l’appoggio dei vari stunt man a copertura del 30% delle scene ritenute a rischio sicurezza, degli armieri di Cinecittà presenti sul set a supporto della produzione e di pochissimi veri attori. Valutazione finale va data anche all’enorme contributo rilevato dall’economicità dell’universo Gomorra, calata nelle architetture dei luoghi, e sfruttate opportunamente come scenografie, prime tra tutte le Vele di Scampia a Secondigliano, quartiere popolare a nord di Napoli, mentre, le scene girate al Ritiro dell’Immacolata al Cavone della Sanità chiudono la sequenza delle puntate, e con esse la prima serie.

Spazio note

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