La fine di Gomorra

Per ”fine di Gomorra” deve intendersi lo stadio finale a cui è arrivata la conoscenza del confuso ordine dei fatti di sangue che dal 2004 al 2005 hanno caratterizzato i luoghi di Secondigliano e Scampia a Napoli, epicentro della faida tra i capi del cartello ed i girati, notoriamente conosciuti col termine di: “Scissionisti”.

Tutto è stato raccontato col metodo storytelling per la pay tv da Gomorra La Serie seconda stagione, 12 episodi da 56 minuti ciascuno in onda a partire da maggio 2016 sulle reti coperte da abbonamento Sky.

E' stata garantita come visione di contenuto di categoria ”intrattenimento” anche per i dispositivi mobili o per le connessione dati.

Più in particolare gli episodi due, tre, quattro e cinque, colgono questo aspetto particolare del racconto, la ”guerra sanguinosa tra le diverse specie criminali presenti sul territorio” e nella fattispecie fittizia dello storytelling tutto è affidato alla bravura delle diverse fazioni presenti sul set di Gomorra.

Palesemente però il racconto importato nella seconda stagione di Gomorra è un'opportunità per introdurre nuovi volti estratti dal vivaio dei semi-professionisti del settore, Cristina Donandio, e Cristiana Dell'Anna, la rimozione di uno dei protagonisti della prima stagione, Marco Palvetti, nella fiction, Salvatore Conte, ed infine, rivedere i ruoli lasciati inalterati dei figuranti, Carmine Monaco, Giovanni Buselli e Cristian Giroso, il trio che accompagnava Genny Savastano tutti e tre riconfermati per le doti particolarmente apprezzate dalla regia di Gomorra.

Fortissime critiche invece sono state accumulate per la visione dell'episodio numero 6, considerato un'esagerazione nel suo insieme, il racconto di un aspetto atipico nelle modalità e soprattutto mancante di un vero e proprio messaggio da comunicare con lo sforzo che si è fatto nel costruire scene inverosimili per questo tipo di organizzazione.


La guerra di Secondigliano.

La cosiddetta guerra di Secondigliano è stata divisa in due storici momenti, prima e seconda faida di Scampia.

  • Inizierà nel 2004, quando, i figli di Paolo Di Lauro, Cosimo, Ciro e Marco, secondo quanto ricostruito dal pm antimafia e dalle dichiarazioni dei pentiti, decidono di soffocare nel sangue un tentativo di scissione, promosso ed in parte anche realizzato da Raffaele Amato, Rosario Pariante, Raffaele Abbinante e Gennaro Marino. La scissione avrebbe dato luogo ad un altro modo di intendere l'illecito su tutta l'area metropolitana relativa a Secondigliano ed i territori ad esso sottoposti. Le istanze mosse dai gregari minori ebbero per oggetto la modifica al ribasso totale del prezzo finale degli stupefacenti e che fissato il costo minimo questo rimanesse uguale per tutti. Una delle conseguenze dirette sarebbe stata quindi quella di lasciare libero l'accesso alle forniture a chiunque volesse in casa propria allestire una piazza di spaccio. Ciò, se fosse stato realizzato, avrebbe reso a quel punto desueto il controllo delle piazze da parte di un unico fornitore, e che avrebbe di certo reso impossibile la consueta attività di spaccio alle piazze economicamente più sofferenti, dando luogo, laddove non vi fossero stati antichi dissidi, anche a possibili partecipazioni congiunte tra più gruppi e microgruppi per poter creare le condizioni di accesso al nuovo sistema. L'idea fu semplicemente geniale, di fatto però la guerra si è scatenata per occupare il posto del fornitore unico. In superficie è ovvio che non è nota la fine reale della storia di Gomorra, quella vera, perchè essa si sviluppa nel sommerso, laddove nulla è noto come nulla resta com'è anche nel giro di poche ore. Diversamente, per quanto è invece noto al mondo quello reale, la fine della storia di Gomorra è terminata con l'arresto di Paolo Di Lauro avvenuto proprio sul territorio, nel 2005. Ad esso è seguito il lento riassetto dimensionale dei comparti urbani coinvolti nella guerra ed il ritorno alla normalità della popolazione residente, con casi sporadici di agguati e morti ammazzati. Lo stato di quiete attivato dagli arresti eccellenti ha offerto agli “Scissionisti” la possibilità di governare il business della droga sul territorio in tempo di pace e agli stessi “Scissionisti” è chiaro che sono passati indenni tutti coloro che in questa storia non hanno mai avuto un ruolo specifico, né in pace, né in guerra e che quindi, in assenza di particolari responsabilità sono rimasti tutti confinati nel mondo dei non meglio individuati, e che non è escluso possano continuare ad alimentare piccoli focolai di tensione e guerriciattole private.


Spazio note

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