Chiesa S. Maria delle Grazie a Capodimonte

È una delle chiese di Napoli1 del centro storico; si trova a sinistra di Via Bosco di Capodimonte.

Sorta sacra sotto il titolo di arcipretura di Santa Maria della Grazie a Capodimonte, il suo toponimo è giustificato dalla presenza sul posto di un’edicola votiva ancor più antica dedicata alla Madonna delle Grazie e posta all’inizio della stessa strada dove fu poi costruita la chiesa che ne inglobò la medesima oggi scomparsa.

La chiesa delle origini fu fondata nel 1595 in un’area a verde molto più boscosa della situazione attuale; fu comunque costruita con i fondi e l’interessamento di Innocenzo Mazza, possidente fondiario.

In occasione del riscontro storico accertato dal professor Di Lorenzo circa il contestuale secentesco dell'antico casale di Polvica e Chiaiano, a cui sembrerebbe appartenere anche questo edificio, si è giunti a scoprire che da questa chiesa deriva il bassorilievo marmoreo dell'Immacolata fatto trasferire presso la chiesa di Santa Maria di Nazareth, nell'omonima zona sulla collina dei Camaldoli2. Ciò sarebbe anche accertato dalla presenza in chiesa, presso una delle sue cappelle, della salma seppellita del Principe Francesco Salernitano, padre di Giovan Battista Salernitano, concessionario del feudo chiaianese di Polvica per mano del vicerè conte di Monterrey nel 1631.

La costruzione dell'immobile, la collocò in cima ad un antico colle abitato da gente incapace a quell’epoca di raggiungere la chiesa più vicina, che, stante agli studi urbanistici, sarebbe dovuta essere la chiesa extramoenia di San Gennaro nell’omonimo comparto, difficilmente raggiungibile non senza impervie battute.

Dal lavoro cartografico di padre Camillo Degetto, redatto in spirituale esultanza dell'occasione del 300esimo anniversario della fondazione parrocchiale della chiesa di Santa Croce all'Orsolone, (1688-1988) coincidente con il 60esimo anniversario di vita dell'autore del documento in esame si è giunti a sottolineare che alla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Capodimonte col tempo appartenne anche l'istituzione parrocchiale della chiesa di Santa Croce all'Orsolone avuta dalla dimissionaria chiesa di San Giovanni a Porta San Gennaro3.


A memoria della costruzione della chiesa venne realizzato un affresco ritraente la Madonna delle Grazie

Il dipinto purtroppo è andato distrutto. Il suo fondatore, Innocenzo Mazza, chiese ed ottenne di renderla parrocchia a se stante nel 1598.

  • Singolare per questa chiesa è che dal 1598 al 1608 fu sostenuta in tutto e per tutto dalla famiglia Mazza, di cui, un suo membro, Giandomenico Mazza, ne divenne anche parroco. Nel corso del Settecento, all’avvio dei lavori del poderoso Palazzo Reale circoscritto all’interno delle mura del bosco borbonico, tutta quanta la zona fu urbanizzata da architettura villereccia, che la distinse squisitamente dai casali di Marianella, Piscinola, Secondigliano e San Pietro a Patierno, pur tuttavia contribuendo enormemente alla sostanziale trasformazione dei luoghi per così dire incantati dall’amenità delle alture. Lo sviluppo edilizio sia del Settecento che dell’Ottocento di tutto il versante orientale di Capodimonte, associato allo sviluppo di un culto professato dal popolo del vicino casale alla figura di Sant’Anna, tanto e tale che alla chiesa già allungata della sua unica navata venne installato il nuovo altare dedicato proprio a Sant’Anna, fece si che nel 1723 e fino a tutto il XIX secolo, alla chiesa venissero affiancate le succursali di Sant’Antonio a Porta Grande e la chiesa dell’Assunta allo Scudillo. Ma le trasformazioni dell’edificio quelle più significative vennero apportate distintamente durante il rettorato parrocchiale di Domenico Liguori del 1883, attraverso ingenti lavori affidati all’ingegner Bagnuolo intervenendo quindi ad allungare la zona absidale, la ristrutturazione degli stucchi ed il rivestimento dei marmi in alcune zone dell’edificio. È invece del 1927 la nuova ristrutturazione della chiesa a nome del parroco Umberto Scardone, attraverso la realizzazione di una cantoria e di un tamburato. La facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Capodimonte è ancora ascrivibile al manierismo ottocentesco, sormontata da un timpano triangolare, divisa in due ordini, scanditi da un cornicione aggettante e da quattro lesene e alla sua destra la stupenda, nonché, antichizzante torre campanaria, decorata da quattro monofore e scandita sul suo lato esterno da due finestre arcuate realizzate per ottenere che la luce del sole penetrando illuminasse la scala interna che porta in cima alla torre. Attualmente la chiesa si presenta a navata unica, scandita da quattro archi per lato e senza la classica soluzione del transetto di testa. Dal secondo dei quattro archi di sinistra si accede ad una cappella che ancora presenta l’altare dedicato a Sant’Anna, configurato con un paliotto in bassorilievo ritraente Sant’Anna e la Madonna, di committenza sicuramente napoletana del Settecento ed opera di Tommaso Scotti, tra l’altro confermato dall’iscrizione di una lapide che ne ricorda anche la data di consegna: 1783. Sempre all’interno della cappella dedicata a Sant’Anna si ricorda la presenza di una bellissima statua di legno policromo a mezzo busto, scolpita per ritrarre la figura di Sant’Anna; e su un lato di questa cappella vi è l’accesso ai locali dell’Arciconfraternita della Santissima Annunziata ed una lapide posta sul lato destro dell’ingresso ricorda le indulgenze concesse ai confratelli da Papa Pio VI nel 1780; l’ambiente presenta la navatella unica con volta a botte decorata in stucco con motivo floreale e testine d’angelo e sull’altare, di autore rimasto ignoto, è presente una tela raffigurante la Vergine Annunziata con due confratelli incappucciati ed oranti, probabilmente eseguita senza dubbio attorno alla metà del XVIII secolo.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Napoli Sacra 15. itinerario Napoli : Elio De Rosa, ©1993. - P. 65-128 ill; 33 cm. Codice SBN NAP0159853 Autore secondario Di Mauro, Leonardo Luogo pubblicazione Napoli Editori Elio De Rosa Anno pubblicazione 1993; pagine 937-939.
(2) Citato alla nota 107 di un lavoro sulle colline di Napoli impostato dal dottorando Di Lorenzo, patrocinato da Leonardo Di Mauro e coordinato da Francesco Starace, ed infine presentato in commissione di laurea presso la locale facoltà di Architettura di Napoli, ateneo Federico II per il XVII ciclo del dottorato di ricerca sulla storia urbanistica di Napoli, tenutosi nel gennaio del 2006.
(3) Così trovato scritto a pagina 33 di Santa Croce ai Camaldoli, Napoli : 1688-1988 : ieri, oggi, domani / a cura di P. Camillo Degetto [S.l.] : C. Degetto, stampa 1988 (Napoli : LAC) 119 p. : ill. ; 30 cm. Codice SBN BVE0116697 Autore secondario Degetto, Camillo Soggettario Firenze NAPOLI - Chiesa S.Croce ad Orsolone. Editori C. Degetto Anno pubblicazione 1988. Alla BNN sala distribuzione, collocazione 1998, D 0047