Paliotto del Vinaccia Cappella San Gennaro

Sta in fondo alla cappella San Gennaro, terza della navata destra del Duomo di Napoli1, a completamento dello spettacolare altare in porfido, un paliotto tutto in argento2, arricchito di fogliame in oro finissimo.

Fu realizzato alla fine del Seicento, da Giandomenico Vinaccia, ritraente, scolpito direttamente nell’argento, l’episodio della Traslazione delle reliquie di San Gennaro da Montevergine in Avellino a Napoli, per mano del Cardinal Carafa.

Si tratta di un’opera spettacolare, di eccezionale bellezza, che racchiude in sè tutta la poetica barocca dell’era dell’argento3.

Ovvero, il pezzo con cui il Vinaccia riscatterà il proprio successo di scultore di qualità, il quale, non solo in questo caso, ma anche in altre occasioni di grande successo, ha sempre mantenuto l’abitudine di assegnare allo splendore dell’argento il suo messaggio d’arte, consegnato poi, al vivaio degli artisti di scuola locale che lo seguiranno.



L’opera è caricata di quella vocazione al dinamismo plastico riuscito proprio dalla sequenza interminabile dei movimenti assegnati ai personaggi.

  • Uno di questi, l’ultimo del corteo, quello con gli occhiali, è proprio Giandomenico Vinaccia, che si autoritrae. Il taglio nell’argento è suggestivo oltrechè necessario all’uso di una scena che racconta, piuttosto il passaggio da uno stile intimo di scultura plastica come quello del tardo manierismo ad uno stile più vicino al barocco dei dieci anni compresi tra il 1620 ed il 1630. Ed ancora: l’opera è ripresa da alcuni modelli plastici precedentemente già approntati da Domenico Marinelli su disegno di Dionisio Lazzari del 1683, anni in cui, proprio il maestro del Vinaccia, stava lavorando nel cantiere dei Girolamini e alla chiesa dell’Egiziaca all’Olmo. Il paliotto resta di grande importanza primariamente perché nello scenario delle arti fenomenali plastiche della città di Napoli, quest’opera anticiperà di gran lunga “i tempi maturi” per il gusto e per la teatralità del classico Rococò napoletano.


Spazio note

(1) Napoli Sacra 1° itinerario pagg 18-19/ [testi di] Leonardo Di Mauro … [et al.]. – Napoli : Elio De Rosa, ©1993. – P. 65-128 : ill. ; 33 cm. Codice SBN NAP0159853 Fa parte di Napoli sacra : guida alle chiese della città.
(2) Degno ancora di essere osservato è un paliotto, o innanzi altare di argento, per servizio del maggiore altare, il quale fu fatto nel 1695 dal fu Giovan Domenico Vinaccia, ed in esso stanno bene intese molte figure di argento a rilievo e tutte a getto con molte colonne di architettura e diversi bassi rilievi nel fondo tirati a piancia, cosa che più bella non può desiderarsi. Si rappresenta in esso la Translazione del corpo del santo da Montevergine in Napoli, a tempo del cardinale Oliviero Carafa. Il modello in cera fu fatto da Domenico Marinello, ed è riuscito della più grande perfezione. F O N D A Z I O N E M E M O F O N T E / Studio Per l’Elaborazione Informatica delle Fonti Storico-Artistiche GIUSEPPE SIGISMONDO Descrizione della città di Napoli e suoi borghi del dottor Giuseppe Sigismondo napoletano Tomo I [Napoli], presso i Fratelli Terres, 1788 (a cura di Stefano De Mieri e Maria Toscano) Napoli - Firenze 2011 Edizione digitale disponibile all’indirizzo http://www.memofonte.it Data di immissione on-line: 1° semestre 2012 Questo lavoro è promosso dal Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Maria Toscano ha curato la prima parte (pp. I-VIII, 1-143), Stefano De Mieri la seconda (pp. 143-287). Fondazione Memofonte Lungarno Guicciardini, 9r 50125 Firenze (IT)
(3) Storia dell'Arte, 78, Nuova Editrice Firenze, Elio Catello, Gli splendori del Tesoro di S.Gennaro a Napoli