Villa La Santarella Napoli

Villa La Santarella, è la villa dell’artista di teatro napoletano, Edoardo Scarpetta1, che se la fece costruire negli anni di massima produttività artistica. Scarpetta la scelse come propria residenza stabile, alla quale vietò assolutamente l’ingresso ai dipendenti dell’Establishment, col quale, lo stesso fondatore, stette praticamente in contatto continuo, salvo che nei momenti di vita privata, e di quest’atteggiamento, ne riassume egli stesso il significato, in una sua epigrafe fatta affiggere sul muro d’angolo della villa e leggibile chiaramente nel verso di: ”Qui rido io”.

Più precisamente, la villa si trova al numero civico 18 di via Luigia Sanfelice, sulla collina del Vomero a Napoli; il suo nome è giustificato dal titolo di una delle più famose commedie dello Scarpetta, Na Santarella, nome che fu poi esteso a tutta quanta la zona di pertinenza alla villa medesima.

L’edificio è in stile eclettico, a forma di castello adagiato e piccolo, ancora dominato dalle impostazioni neorinascimentali, mentre la posizione dell’immobile domina la suggestiva visione del panorama a valle con ampie digressioni visive sul Golfo, e la gran mole del Vesuvio, il sottostante comparto urbano di Santa Lucia al Monte, via Palizzi ed infine l’incanto del verde della villa Floridiana.

  • La villa è a pianta quadrata, con quattro torri merlate agli angoli, letteralmente riportato sul testo di Benedetto Gravagnuolo: è decorata con finiture di intonaco diverse; listato nelle lievi strombature del basamento e degli angoli, arricciato e bugnato nei successivi spazi ripatiti da elementi marcapiano. Tutti quanti i prospetti si elevano per tre piani consecutivi, regolari per tutto quanto lo spazio architettonico, organizzati alla medesima maniera compositiva e a partire dalla quota della strada maestra elementi in aggetto scandiscono ed oltremodo, riquadrano la struttura verticalmente con un gustosissimo contrasto di colore dato dal rosso pompeiano ed il grigio vesuviano. Gli aggetti appena descritti in effetti però adducono molto di più della struttura, differenziandola di fatto da tutte e quattro le torri che avanzano rispetto al corpo di fabbrica nel suo complesso.


Spazio note

(1) Pasquale Belfiore e Benedetto Gravagnuolo Villa La Santarella Napoli, in: Architettura e urbanistica del Novecento, premmessa di Mario De Cunzo, prefazione di Renato De Fusco Editori La Terza maggio 1994 BNN S C ARTE B 495/ter BNN SC ARTE B 495/ter