Partenza di Carlo di Borbone Napoli

Si tratta di due dipinti, entrambe olio su tela, entrambe misuranti cm 127×209, entrambe firmati Antonio Jolli e datati 1765, ed infine entrambe ritraenti la partenza di Carlo di Borbone dalla città di Napoli1(2), dalla quale ha appena abdicato, per sedere sul trono di Spagna.
L’episodio è tanto importante quanto significativo, della diffusione del modo fattuale di raccontarlo in giro per le corti d’Europa, ed in ambienti ogni volta sempre più ristretti.

La coppia di dipinti, proviene dal patrimonio artistico della Provincia di Napoli, citati tutti e due dallo storico, Nicola Spinosa, in Pittura napoletana del Settecento, e rappresentano in pendants il primo, la Partenza di Carlo di Borbone nel 1759 per la Spagna dalla Darsena di Napoli, ed il secondo, la Partenza di Carlo di Borbone dal mare.

Oggi si conservano alla Quadreria di Palazzo della Prefettura a piazza Plebiscito, e costituiscono gli unici validi elementi più simili per formato a quelli del Museo di San Martino e del Prado a Madrid dello stesso artista.

Altre opere del medesimo autore sono state segnalate al Kunsthistorisches Museum di Vienna e all’Ambasciata di Spagna a Lisbona. Urrea Fernandez nel 1977 segnalerà altre opere dello Jolli nella Collection Rubinacci e all’Asta Sotheby tenutasi il 30 novembre del 1966, ed infine, lo Spinosa individua materiale di pertinenza alla vendita di quadri all’asta Manzoni Finarte e Rivarolo Cavanese il 13 ed il 14 novembre del 1982.


Un proscenio di figurine muovono a terra le variazioni che le barche fanno a mare.

Teodoro Fittipaldi nel 1986 scoprirà la committenza dei due dipinti della versione di San Martino sul colle del Vomero

  • Furono gli Eletti della Città, dai quali, giunse l’accorata richiesta di documentare l’episodio dal mare e da piazza del Municipio, assecondando di fatto, la funzione decorativa della pittura dei paesaggi, ed il suggestivo topos delle scene d’imbarco vista sia da terra che da mare. Rimandando per tanto, e per effetto indotto all’ideale allineamento di due orizzonti di diversa specie, Napoli e la Spagna, Carlo di Borbone e Ferdinando IV. La partenza raccontata da terra inquadra elementi fondamentali per la storia di questa città: il fondo del golfo avallato dalla gran mole del Vesuvio, il faro del Molo della Darsena che ne intercetta l’angolo sinistro, oltre il quale si intravede il Ponte della Maddalena; un proscenio di figurine muovono a terra le variazioni che le barche fanno a mare. L’altro dipinto, la partenza del sovrano ritratta da un’ideale posizione dal mare trova secondo le recensioni di Leonardo Di Mauro, un equivalente nel Prospetto generale della città di Napoli del 1764 di Ignazio Sclopis di Borgostura. Ed è questo dipinto assieme al pezzo omologo che consacrano l’arte descrittivistica dello Joli, che si presenta allegra se pur minuta, e nonostante tutto viziata secondo Urrea Fernandez dal tocco veneziano, mentre secondo Spinosa, la complessità degli effetti sul dipinto, farebbe compiere un gran salto di qualità alla pittura di paesaggi squisitamente rocaille. Ed infine, secondo i più, resta un felicissimo tentativo di riprodurre la forza vera di Van Wittel, dal quale, cerca di trarne vantaggio nel raccontare in pittura la città aulica, finendo però per schiacciarla sotto il peso di un’esattezza riuscita solo per la luce e del tutto mancata, invece per le architetture che egli stesso prova ad illuminare.


Spazio note

(1) Olio su tela cm 130x104 di Raffaele Postiglione. La scena è ripresa dagli Atti degli Apostoli, 16,13,15
(2) Contributi: Ugo Carughi, Luisa Martorelli, Annalisa Porzio in Il Palazzo della Prefettura introduzione di Agatino Neri. Sergio Civita Editore Officine Grafiche Peerson Napoli 1989. A pagina 86