Villa Casciaro Napoli

Villa Casciaro a Napoli1 è sita ai numeri civici 122 e 115 di via Luca Giordano sulla collina del Vomero

Sorse nel biennio 1908-1910, quasi contemporaneamente alla consegna dei lavori completati per il piccolo rione Carelli sulla collina di Posillipo, negli anni in cui a Napoli si definivano gli ultimi aspetti concettuali che avrebbero poi trovato applicazione nel Piano regolatore del 1914.

La villa fu fatta costruire dall’imprenditore edile, il cavalier Marotta, medesimo committente di altri lavori fatti lasciare sul posto, tra cui, la Prima e terza Casa Marotta, rispettivamente in via Solimena la Prima e via Cimarosa, la Seconda.

Si tratta di patrimonio immobiliare estratto dai progetti a firma dell’architetto Leonardo Paterna Baldizzi, distintosi in quegli anni per aver dato alla luce il Negozio Knight, sul fianco destro di palazzo Partanna a piazza dei Martiri, rione della Vittoria.
La costruzione di Villa Casciaro fu voluta dall’ingegner Dusmet, che intese abitarla fino al 1916 e da quel momento la lasciò in fitto al pittore napoletano Giuseppe Casciaro, un corsista di Gioacchino Toma presso l’Accademia di belle Arti di Napoli, il quale, prendendone possesso, lo adeguò a suo studio ed atelier personale. 



La villa è deliziosissima: mantiene uno schema planimetrico rigido, modellato e intonacato rosso e liscio.

  • Sul quale, di tanto spuntano richiami stilistici di tipo Liberty e citazioni neorinascimentali. È alta due piani ed occupa lo spazio di incrocio di via Luca Giordano con via Francesco Solimena, separata dal marciapiede di queste due strade da un corridoio sistemato a verde in funzione di giardino rettilineo su ambo i lati della palazzina. Il pian terreno presenta aperture nel muro maestro di vani finestra tutte quante caratterizzate da scansione di semplici trabeazioni lineari con inserimenti di decorazioni maiolicate nei quadrati di unione superiore; al secondo piano, i balconi sono stati disegnati per esser sormontati da archi a tutto sesto poggianti su colonnine. Si intende, tra le due facciate, quella principale prospiciente via Luca Giordano, tra l’altro quella che ha maggiormente mantenuto il piano di disegno originario e sulla quale sono rimasti una targa in memoria dell’artista Giuseppe Casciaro e due sculture tonde in marmo, ed è caratterizzata al secondo piano dallo svuotamento di tutti gli angoli retti, col proposito di rendere innocua, l’installazione assai riuscita anche in termini di estetica funzionale di esili colonnine di marmo. Al di sotto del cornicione, una fascia fregio corre lungo il perimetro di massa distribuendo decorazioni floreali incantevoli anche se parzialmente camuffate nell’intensità del rosso. I due piani sono collegati al loro interno da una scala anche questa, gustosamente pensata e quindi realizzata con cura a decoro floreale con corrimano ligneo, illuminata da luce solare catturata dal lucernaio in ferro e vetro sul tetto.


Spazio note

(1) Pasquale Belfiore e Benedetto Gravagnuolo Villa Oro. 1934-1937 scheda 83 a pagina 207-208 di Napoli, in: Architettura e urbanistica del Novecento, premmessa di Mario De Cunzo, prefazione di Renato De Fusco Editori La Terza maggio 1994 BNN S C ARTE B 495/ter pagina 136