Parco Carelli Napoli

Il parco Carelli a Napoli1 è un piccolo rione sorto nel 1910 sulla bassa quota della collina di Posillipo

E' stato il primo progetto Liberty napoletano pensato per le colline, ed alimentato da quella che già ad inizio Novecento, fu considerata la direttrice dello sviluppo urbano residenziale, cioè, via Posillipo caratterizzata da forti dislivelli orografici e da fortissima suggestione per l’affaccio offerto al parco sul golfo di Napoli.

Il piccolo rione stringe i lati del limitare della città tra la costa di Mergellina ed il palazzo Donn’Anna. Fu progettato e realizzato rispecchiando il disegno originario di Francesco De Simone, medesimo autore della Palazzina Velardi in cima alle rampe Brancaccio nel quartiere di Chiaia, alle spalle del palazzo Mannajuolo.

Quest’ultimo sarà anche il direttore del Piano regolatore della città nel 1914, distintosi, tra l’altro, per aver dato grande impulso all’espansione della città residenziale lungo la fascia collinare costiera in direzione dei quartieri prefascisti di Bagnoli e Fuorigrotta, idealizzando la collocazione di ulteriori complessi immobiliari ben curati ed avvolti da ampi giardini, nel poco spazio disponibile e residuo delle anse stradali ad andamento, anche queste curvilineo. Del parco oggi, rimane sostanzialmente solo la collocazione degli edifici di classe medio borghese lungo traiettorie interne, strette e sinuose. Si presenta a grandi linee ricco e barocco, almeno nella forma impostata inizialmente, la dove, sarebbe stata prevista, fin dall’inizio, un impianto di gusto paesaggistico e di grande attenzione per gli spazi verdi. Tuttavia, l’impossibilità di realizzare un collegamento con la vicina collina del Vomero fino agli anni Trenta del Novecento ed anche in seguito ai disastrosi bombardamenti del 1943, determinò una condizione di marginalità rafforzata da altri episodi di costruzioni di scarso valore architettonico ed ancor di più dall’avanzare anche in questa zona del fenomeno dell’abusivismo edilizio. Tratti di realistico stile neo medievale permangono nella parte alta del complesso edilizio, con accenti marcatamente grevi di stile Liberty, ma con scorci preziosi di vedute panoramiche uniche. Medesima esperienza di fabbricazione popolare poi divenuta residenziale e borghese per questa zona e per questo periodo, furono le esperienze per il complesso edilizio Torre Ranieri ed il rione popolare Duca di Genova.

Spazio note

(1) Pasquale Belfiore e Benedetto Gravagnuolo Villa Oro. 1934-1937 scheda 83 a pagina 207-208 di Napoli, in: Architettura e urbanistica del Novecento, premmessa di Mario De Cunzo, prefazione di Renato De Fusco Editori La Terza maggio 1994 BNN S C ARTE B 495/ter pagina 135