19 settembre festa di San Gennaro a Napoli

La solennità di San Gennaro a Napoli1(1bis) è rigorosamente ancorata alla tradizione del 19 settembre come il dies natalis del Martire commemorato per questa data da solo e non con i compagni2
La forma della festa è avvolta in una speciale condizione di religiosità popolare, contestualizzata dall’ostensione delle Ampolle oggetto che culmina il fenomeno del sangue che si scioglie e del Busto d’Oro contenente le Ossa del Capo sull’altare maggiore della Cappella del Tesoro di San Gennaro, terza della navata destra del Duomo di Napoli.

La festa è registrata sul Calendario Cartaginese degli inizi del VI secolo, preziosissima testimonianza di un’altra liturgia sacra al culto del Sangue di San Gennaro anche in Africa ove manca la data ma è quasi certa anch’essa sia stata fissata al 19 settembre.

Nell’Evangelario di Lindisfarne, contenuto in un codice dell'Ottavo secolo oggi in custodia presso il British Museum di Londra3, sono incise le istruzioni sulla recita del primo e secondo notturno4, che spetterebbe che venisse celebrato dalle chiese sorelle, un tempo la chiesa dei Santi Apostoli a Santa Sofia, la chiesa di San Giovanni a Carbonara ed infine a San Giovanni Maggiore ai Banchi Nuovi.



Ancora un riferimento alle prime registrazione della festa di San Gennaro fissata al 19 settembre si trovano anche sul Calendario marmoreo napoletano del IX secolo presso la cappella del palazzo Arcivescovile5.

   
In queste occasioni, gli abati e gli Arcipreti Commendatari, i vescovi suffraganei, il consesso dei Canonici Regolari, i membri del collegio degli Ebdomadari, si attestano alla Cappella del tesoro laddove sono custodite le reliquie esposte negli otto giorni dell’ultima vendemmia6(7) ed ancora alle medesime condizioni nella terza domenica durante le festività di maggio, detta anche Festa dell’Inghirlandata secondo i più, a memoria della prima traslazione delle reliquie dall’Agro Marciano8  di Fuorigrotta9 alle omonime catacombe al Rione Sanità, il 16 dicembre, in ricordo della celeberrima eruzione del Vesuvio datata 1631 ed infine il 13 gennaio, data quest'ultima, soppressa10.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Il *miracolo di S. Gennaro : documentazione storica e scientifica / del prof. Giovanni Battista Alfano e dott. Antonio Amitrano ; con bibliografia redatta dal prof. Giovanni Battista Alfano e dal P. Antonio Bellucci. – Napoli : tip. D. di Gennaro, 1924. – 309 p. : tav. ; 21 cm . Autore secondario Bellucci, Antonio BNN Distribuzione Vecchi Fondi XXXIII H 38*
(1bis) Le date ordinarie, esclusive del calendario degli eventi fuori data fissa del miracolo, avvengono in segno dell’approssimarsi del miracolo della liquefazione del Sangue del Santo Gennaro martire, che con ciò viene riconfermato ogni volta patrono principale della città di Napoli. Universita degli Studi di Napoli Federico II dottorato di ricerca in Storia XXX ciclo La Cattedrale di Napoli ed il capitolo dei canonici dalle origini al secolo XIV secolo; relatore prof. Giovanni Vitolo; candidato dott. Francesco Li Pira correlatore prof. Eliodoro Savino.
(2) XIII Kal. Oct. Neapoli sncti Januari G. B. De Rossi-Duchense, Martyrologium Hieronymianum, in “Acta Sanctorum” tomo II, nov. 1884 H. Delehaye Commentarius perpetuus in Martyrologium Hieronymianum, ad recens, H Quentin, in Acta Sanctorum Novembris, tom. II pars posterior, 1931. Nota 6 a pagina 13 di Aldo Caserta e Gastone Lambertini Storia e scienza di fronte al Miracolo di San Gennaro, presentazione del cardinal Corrado Ursi II edizione M D’Auria Napoli 1972 BNN distribuzione VF 333 B/67
(3) British Museum, Codice Cotton Nero, D IV; G. Morin, in Revue Bénéctine, VIII 1891 pagg 482-493, 929-537 ed Anecd Maredsol I 1893 pagg 426-435
(4) L’Evangelario di Buscardo vescovo di Würzburg in Germania e della metà dell’VIII secolo conferma la recita del primo e secondo notturno a San Gennaro. Les notes liturgiques de l’evangeliarie de Burchard in Revue Bénédictine V 1893 pagg 113-126

(5) Mallardo Calendario marmoreo di Napoli edizioni liturgiche di Roma, 1947 pagina 214 e passim.. cfr anche Enciclopedia Cattolica volume VIII Città del Vaticano, 1952, col. 247 1640-1641
(6) Cfr. Tutini C., vindemiarum occupati laboribus ab Ecclesiarum visitationibus necessario retrahuntu.. Così scritto in: Memoria della vita, miracoli e culto di San Gennaro, Napoli tip. Tasso, 1856
(7) Il rito e la relativa festa iniziavano la sera del 18 settembre con la recita del primo Notturno ovviamente riservate a soli due diaconi del Collegio capitolare; diversamente al Clero dei Santi Apostoli e celebranti della chiesa chiusa di San Giovanni Maggiore, oggi di giurisdizione alla chiesa di Santa Maria dell'Aiuto ai Banchi Nuovi spettava il Secondo e Terzo Notturno
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