Palazzina Paradisiello al Parco Margherita Napoli

E’ la Palazzina detta ”Il Paradisiello”, uno dei palazzi del centro storico di Napoli1 sorto nel trienno dei grandi affari immobiliari napoletani tra il 1907 ed il 1910 con data di ultimazione riportata sulla sommità del corpo d’angolo.

Collocato al numero 36 del parco Margherita lungo via dei Mille al Rione Amedeo, poco più a nord del Palazzo Leonetti, ai limiti tra i quartieri di San Ferdinando e Montecalvario, il palazzo fu commissionato da Gennaro Ricciardi socio dell’impresa Borrelli&Mannajuolo.

L'impresa Borrelli&Mannajuolo fu la medesima esecutrice delle fondazioni di un omonimo palazzo a via Filangieri e le terme di Agnano all’interno del cratere vulcanico dei Campi Flegrei che porta anche il suo nome.

  • La palazzina Paradisiello inizialmente venne attribuita all’opera di Giulio Ulisse Arata e solo più tardi in seguito alla catalogazione del Liberty in Italia senza precisarne il fondamento, pare solo preso spunto da una tesi di laurea discussa da Nicola Pagliara oggi custodita all’archivio del Dipartimento di Architettura e Restauro dell’Università di Napoli, questa struttura venne attribuita a Gaetano Licata, cognato di Gennaro Ricciardi, un collaboratore con mansioni che escludessero la funzione di architetto o ingegnere, tuttavia firmatario su alcune planimetrie eliografiche del Paradisiello che lo studioso ha poi allegato alla tesi. Probabilmente la mano dell’Arata è solo collaborativa limitata al maquillage decorativo di un impianto già progettato. Il Paradisiello, infatti, è diviso in due diversi sistemi di riferimento stilistico: il primo riferisce di un impaginato di facciata storicistico barocco, leggibile nel disegno globale del palazzo e nelle cornici d’apertura. Un secondo riferimento chiarisce la pienezza dello stile Liberty, riscontrabile negli apparati decorativi ispirati ai motivi della natura tutti quanti in stucco ed anche nel ferro battuto. Le specchiature dei mattoni e la bella scala interna del palazzo non negano affinità stilistiche tipiche della forma artigiana di altre opere del medesimo stile, contrariamente alla conformazione massiva del barocco.


Spazio note

(1) [Liberamente estratto da: *Giulio Ulisse Arata : opera completa / Fabio Mangone. - Napoli : Electa Napoli, c1993. - 192 p. : ill. ; 24 cm. Codice SBN VEA0047713 Sez. Nap. Sesto B 1682 pp 145/147 sulle fonti ARR, AAP e ADN]