Palazzo Valletta a Napoli

E’ uno dei palazzi del centro storico di Napoli1, lasciato intatto nell’area di nuova fondazione del rione San Giuseppe-Carità.

Con portale tondo al centro e due botteghe per ogni lato sotto quattro piani, l’unico dei palazzi della zona ad esser stato eretto arretrato rispetto al piano stradale di tutta via Monteoliveto2.

Il largo che fu prodotto nella sistemazione dell'immobile forma una sorta di piccolo piazzale antistante al suo fabbricato e al palazzo Orsini di Gravina.

  • Sorto nell’area di Monteoliveto, da sempre occupata dall’ex monastero dei monaci olivetani oggi sede della Caserma Pastrengo, il Palazzo Valletta è miracolosamente scampato alla furia del Risanamento del Rione Carità classe 1875, che ha visto buttar giù definitivamente la chiesa di San Giuseppe Maggiore a via Medina e del Monastero San Tommaso d’Acquino ai Fiorentini. Mentre invece tutta la cortina edilizia lato Nord venne allineata a filo rispetto alla facciata del Palazzo medesimo. Per generazioni è stata sede e residenza napoletana del letterato Giuseppe Valletta, vissuto tra il 1636 ed il 1714 del quale oggi si conserva presso la biblioteca dei Girolamini a via Duomo la collezione antiquaria che porta il suo nome3. Giuseppe Valletta dapprima stette ad abitare in via dei Carrozzieri, nel palazzo fatto costruire dai duchi di Gravina nel 1547 e non molto dopo questa casa venne poi ceduta alle monache clarisse di Santa Chiara a Spaccanapoli.


Spazio note

(1) Estratto da: [5]: Quartieri Spagnoli e Rione Carità di Napoli / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli
(2) [Il Palazzo è stato per tanto tempo sede del Museo Valletta fino a 1740 quando venne accuratamente gestito per conto degli eredi. Sabatino d'Ancora. G. Consoli Fiego Il Museo Valletta, in “Napoli Nobilissima”, vol. XVIII, Napoli, 1922 pag. 106 ]
(3) [A parte la rappresentazione di van Stinemolen che in quel posto ci vedeva una pietraia, Cassiano De Silva nella ”Veduta della strada di Monteoliveto” disegna una situazione di fine '600; alla lettera “C” è testualmente riportato: ”insigne libreria del dottor Valletta” così come anche confermato nelle Carte Theti e Lafrery.]