Miracolo del Sangue di San Gennaro Napoli

La condizione generale del miracolo legato al Culto del Sangue di San Gennaro è la liquefazione della materia contenuta in uno dei due sacri balsamari, l’ampolla grande.

Il prodigio è stato registrato come avvenuto per l'ultima alle 10:07 di martedì 19 settembre 2017 presso il duomo di Napoli.

A far data 16 dicembre 2016 il sangue del Santo non si è sciolto. La notizia è sopraggiunta inaspettata, in quanto, questa sortita non accadeva da circa 150 anni ed è il primo evento di questa portata dell'era digitale. Continua l'argomento ...



Il fenomeno come sempre viene reso pubblico con la contestuale ostensione delle ampolle che contengono il sacro materiale custodite nella teca del Trecento, all’interno della Casina1(1bis) presso la Cappella San Gennaro

Il fenomeno, che può realizzare sei diversi tipi di miracoli, tra i quali, i pessimi e gli sfavorevoli, si ripete anche nell'ampolla piccola per l’ottava di maggio, detta festa dell’Inghirlandata ed infine il 16 dicembre, oltre al 13 gennaio, data, quest’ultima, soppressa. Tutto avviene in una speciale situazione di religiosità popolare4, che trova il suo apice il 19 settembre di ogni anno, festa di San Gennaro, giorno solenne, rosso sul calendario liturgico della chiesa locale.

 

La prima notizia del prodigio è attestata in una cronaca di autore ignoto che dichiara l’avvenuto miracolo per la prima volta il giorno 17 agosto del 1389 e tradizione vuole che ciò sarebbe accaduto sulla collina del Vomero presso Antignano, laddove, sarebbe poi sorta la chiesa di San Gennarello2(3).
 


Condizioni generali del Miracolo del Sangue di San Gennaro.


Inizialmente è detto, il miracolo del Sangue che si scioglie avviene per incontro delle Ampolle col Busto d’Oro

  • Segno, così è scritto negli antichi testi, che “anticipa la Resurrezione”. Nonostante siano previste dalle costituzioni, le preghiere e l’incontro delle Ampolle col Busto non sono, però, da considerarsi costanti per il miracolo stesso, che, talvolta, non avviene comunque. Le eccezioni sono notevoli; spesso le Ampolle sono cavate via dal vano cassaforte dietro l’altare dove restano custodite, con dentro la sostanza già liquida. Qualche volta il sangue si è comunque sciolto seppur lontano dal Busto, spesso, addirittura il fenomeno avviene anche quando il Busto è ancora in Santa Chiara Vergine, l’ultima delle chiese di Napoli, che ospita i sacerdoti in corteo durante il novenario di Maggio. Ed infine, è spesso successo che il Sangue si è sciolto anche solo in occasioni di accomodo della teca. Più in generale il fenomeno avviene per liquefazione, iniziandosi per perdita notevole di consistenza dura della massa contenuta nell’Ampolla grande, ed il cosiddetto “rammollimento”, inizia dalla periferia del corpo ematico verso il centro e rarissimamente avviene il processo fenomenale per le direzioni inverse. Qualche volta inizia dal basso verso l’alto e mai diversamente; qualcuno, scrisse, di aver visto, la sostanza addirittura zampillare, più o meno come accade ” … a sangue vivo uscir dalle vene”. La fluidità del liquido resta alquanto variabile durante tutta la fase di liquefazione, di episodio in episodio, non accade mai sempre alla stessa maniera che la fluidità rimanga costante; è scritto sui testi, che spesso il sangue raggiunge un grado di scioglimento come acqua, e, più comunemente per la festività di settembre, si scioglie con tale fluidità che sembra raggiungere la consistenza di una molecola di etere. Questo tipo di consistenza, va ricordato può variare a sua volta anche da un giorno all’altro, o nello stesso giorno ed anche nell’arco di poche ore. A sera, ogni volta che le ampolle vengono riposte nella teca che le custodisce, solitamente avviene che la sostanza riprende lo stadio iniziale5(6). Per quanto riguarda il tempo che ci vuole per vedersi compiuto il prodigio, anche questo è un elemento da non considerarsi costante; è successo che spesso il sangue abbia raggiunto lo stato liquido in pochissimi minuti e qualche volta ci sono volute ore; riposto in cassaforte dopo le celebrazioni, il sangue raggiunge lo stato solido in brevissimo tempo, diversamente da tutte le volte che, invece, com’è testimoniato largamente, allo stato liquido c’è rimasto per giorni, mesi, anni.


Alcune considerazioni sullo stato del Sangue sciolto.

Le uniche due dati ufficiali in cui il sangue non si è sciolto sono: a maggio e a settembre del 1527 e a maggio del 1835.

  •    La liquefazione del sangue non è sempre totale; in alcuni episodi, specie per l’ottava di maggio, molto più raramente per l’ottava di settembre, il tessuto ha raggiunto uno stadio di liquefazione considerato parziale per la presenza al centro della massa in scioglimento di una simile sostanza non ancora del tutto liquida, che resta presente come di un corpo estraneo, individuato nella letteratura antica col nome di globo o tumore, visto per la prima volta nel 1687. Questa parte di sangue che resiste a sciogliersi può occupare una posizione centrale dell’ampolla oppure anche può restare in posizione laterale, o ancora, può restare libero o aderire alla parete; può di volta in volta assumere la forma sferica, angolosa o a sbarra, ed infine, qualche volta è capitato che la massa è presente, ma, essendo alquanto rappresa, è difficile poterla scorgere. La temperatura della sostanza contenuta nell’ampolla prima, durante e dopo la liquefazione è variabile oltremodo, da un massimo di 30° C., ad un minimo di 5-6° C,. nel giorno della festività del Patrocinio. Altro elemento significativo per l’episodio, è il colore del sangue che non è sempre lo stesso, anche se, generalmente resta identico a quello della sostanza solida; durante la fase del prodigio il colore è rosso vivo, altre volte conserva toni di giallo, altre volte è nerastro. Preferibilmente durante le date di settembre, si nota visibilissimo lo smerigliamento vetrino incidente con la luce naturale dell’ambiente, che ne rosseggia la sostanza, tale da ricordare lo stesso colore del sangue vivo. Il sangue di maggio è più nero che a settembre e non vive le medesime caratteristiche di questo periodo. Piuttosto, si presenta allo stato liquido accompagnato da spuma che cresce di giorno in giorno e che lo rende visibilmente ondulato, caratterizzato dalla presenza di bolle medio-piccole che dal basso raggiungono l’alto dove letteralmente si disfano, offrendo la visione di un liquido che sta bollendo, ma con una certa lentezza persistente, tendente al microscopico, quasi impercettibile, giustificando spesso l’espressione antica che è come se fosse, vino che matura. Ciò che rende comunque apprezzabile ed importante per la dimensione del fenomeno è la variazione del volume; la sostanza contenuta nell’ampolla grande occupa i due terzi della capacità effettiva; durante le manifestazioni dell’ottava di maggio il sangue cresce fino ad occupare per intero lo spazio dell’ampolla, fino addirittura a non poter più scorgere alcun movimento della sostanza che tale resta per tutta l’ottava. Un caso del genere mai si verifica a settembre. La perdita di peso della sostanza è significativa, con un’escursione di circa 27 grammi. Infine per quanto riguarda le manifestazioni prodigiose si ricorda la presenza di tanto di una goccia di siero giallo contro la massa rosso-scuro che ha caratterizzato le date storiche del 16 dicembre, alle quali, son stati collegati diversi fatti infausti.  Tuttavia si ricorda che il Sangue è rismasto sciolto,  per tutti e trenta i giorni dell’eruzione del Vesuvio del 1631è rimasto liquido nell’arco dell’anno solare tra il 1556 ed il 1557, per tutto il tempo delle lotte armate tra i regnanti Filippo II e Carlo V; è rimasto sciolto addirittura per tutta la fase di viceregno del Conte di Montrey e cioè, dal maggio del 1631, al novembre del 1637, per sei anni di seguito.

I fenomeni legati all’ampolla piccola.


Nell’ampolla piccola vi è poca, pochissima sostanza, segnatamente detta imbrattata di sangue7.

  • Si dice che il resto del sangue sia andato in dono a Carlo III, quando, dal trono di Napoli passò al trono di Spagna il 6 ottobre del 1759. L’ampolla che lo conterrebbe si trova oggi alla Real Cappella di Madrid e si dice che replichi il fenomeno dello scioglimento del sangue parallelamente agli episodi napoletani. Cavène Léon, nel 1912, per sincerarsene di persona sul fatto, scrisse all’Elemosiniere della Real Cappella di ostentare l’ampolla pubblicamente durante le date ordinarie del miracolo napoletano e di osservare di persona se qualcosa di analogo accadesse mai con risposta scontata che all’ampolla non andava imputata nessuna azione che si potesse dire strana o misteriosa8. Si ricorda però, che la bolla autentica che descrive la storia del Sangue di San Gennaro installata in una reliquia ancora in essere alla chiesa di San Gennaro dei Poveri alla Sanità, parla di un’estrazione di sangue espletata per far dono a Filippo V di Borbone re di Spagna. Il sangue nell’ampolla piccola è presente si e no a macchie e a grumi appiccicati alla parete. La consistenza di questi grumi è visibilmente di colore bruno assai scuro e calloso, e durante i fenomeni del miracolo del sangue che si scioglie nell’ampolla grande, questi non sembra che subiscano o memorizzino alcun mutamento, mantenendo straordinariamente lo stato di quiescenza che li caratterizza. Si sono fortemente ravvivate fino ad assumere un colore rosso rubino durante il XVI centenario del martirio caduto nel 1905, in parallelo al fenomeno della liquefazione del sangue nell’ampolla grande, che ne ha mostrato l’effettiva esistenza in vita del tessuto, grazie anche al riflesso speculare ottenuto dal movimento della teca. Soltanto Putignano scrisse nel 1723, forse l’unico evento, di aver visto nell’ampolla piccola sangue sciolto in strie che colavano dalla parte vitrea9.

Sei diversi tipi di miracoli.


Per il presentarsi dell'evento ogni volta sempre a condizioni diverse, si sono formati sei diversi tipi di miracolo.

Si dice quindi che:

  • il miracolo è ottimo quando il sangue, di colore rosso vivace, “… come di recente uscito dal corpo”,
  • ancora ottimo quando si scoglie subito, senza globo.
  • Il miracolo è buono se si scoglie in un’ora senza globo oppure al massimo con poco globo.
  • Il miracolo è mediocre se il sangue dovesse sciogliersi in due ore con presenza costante del globo, o peggio, se il sangue è già sciolto appena la reliquia è cavata via dal vano cassaforte.
  • Il miracolo è sfavorevole se il sangue dovesse sciogliersi in tre ore con globo più o meno visibile dalla teca, oppure, se, ad avvenuto miracolo non c’è presenza di globo e tuttavia dovesse presentarsi durante tutta l’ottava.
  • Il miracolo è sfavorevole se la presenza del globo è testimoniata durante l’ottava di settembre.

Ed ancora:

  • è sfavorevole anche se dalla cassaforte il sangue esce già liquido giusto il 19 settembre.


E' sfavorevole se:
 

  • si scioglie prima della processione,
  • se si scioglie con ritardo in un giorno qualsiasi dell’ottava di maggio e di settembre;
  • se il sangue riprende ad indurirsi subito dopo l’avvenuto miracolo o se abbia presentato anomalie di crescita e decrescita del volume di sangue presente nell’ampolla grande.
  • Il miracolo è pessimo se il sangue si scioglie oltre le tre ore oppure se dovesse rispettare tempi più brevi ma con presenza di grosso globo;
  • se dovesse presentare un color simile al rosso pallido,
  • se il globo non smette di resistere a sciogliersi per tutta l’ottava,
  • se il miracolo stesso possa esser venuto meno durante l’ottava.
  • Il miracolo è nullo se il sangue non si scioglie oppure se dovesse vedersi presente sulla massa coaugulata, una goccia di siero.

Le date dei miracoli considerati infausti. 

Si ritiene, senza fondamento alcuno se non dai diari del miracolo, che tutti gli episodi corrispondenti ai miracoli compresi tra i nulli, pessimi e sfavorevoli come miracoli infausti, presagio di calamità naturali coinvolgenti lo stato emotivo del popolo.
Dal 1661 fino alla data del 1921 si sono ottenuti 780 miracoli avvenuti, di cui:

  • 247 furono ottimi o quasi, il 50% a settembre, il 40% a maggio e solo il 5% a dicembre,
  • 207 buoni o quasi,
  • 159 mediocri o quasi,
  • 49 sfavorevoli o quasi,
  • 35 pessimi o quasi,
  • 77 nulli o quasi di cui il 28% a dicembre, 78 volte.

Miracoli pessimi o sfavorevoli.

Il maggior rapporto che ne è venuto fuori è, che, l’episodio del sangue di San Gennaro che non si è sciolto o che sia compreso tra quei fenomeni detti pessimi o sfavorevoli hanno preceduto,
  • 22 epidemie,
  • 11 rivoluzioni,
  • 3 siccità,
  • 1 invasione dei Turchi,
  • 14 arcivescovi morti entro l’arco temporale dei trenta giorni,
  • 7 re morti entro l’arco temporale di sessanta giorni,
  • 1 vicerè morto tre mesi dopo,
  • 9 papi morti nell’arco temporale di poche settimane,
  • 4 guerre,
  • 7 alluvioni,
  • 3 carestie,
  • 11 eruzioni del Vesuvio,
  • 19 terremoti,
  • 3 persecuzioni religiose.


Spazio note

(1) Per i versi in epigrafe, trattasi della testimonianza sul miracolo del sangue di San Gennaro da parte di Costo Tommaso del 1588 in Giunta di tre libri di Tommaso Costo cittadino napoletano al Compendìo dell’Istoria del Regno di Napoli, nei quali si contiene di quanto di notabile ed ad esso regno appartenente è accordato dal principio del’anno MDLXIII insino alla fine dell’ottantasei, Venetia, Cappelli e Peluso, 1588, pagina 120 e 121, Nota 1 pagina 71 di Il miracolo di S. Gennaro spiegato scientificamente / Michele Fusco. – Napoli documentazione storica e scientifica prof. Giovanni Battista Alfano e dott. Antonio Amitrano ; con bibliografia redatta dal prof. Giovanni Battista Alfano e dal P. Antonio Bellucci. – Napoli : tip. D. di Gennaro, 1924. – 309 p. : tav. ; 21 cm . Autore secondario Bellucci, Antonio. BNN distribuzione Vecchi Fondi 33H38*
(1bis) Domenico Ambrasi Il miracolo del sangie di San Gennaro nell’ultimo cinquantennio, estratto dal volume Campania Sacra Napoli, 1-1970 M. D’Auria editore pontificio Napoli BNN distribuzione GUERRIERI Misc, B 1023 alla fine dell’opuscolo reca Guer. I4I3460 (2) Die XVII augusti MCCCLXXXIX facta fuit maxiam procexio propter miraculum quod ostendidit dominus noster Ihesus Christus de sanguine beati Juanuarii, quod est in pulla, et tunc erat liquefactum tanquam si eo die esisset de corpora beati Juanuarii. Cod. Ottob. 2940 Biblioteca Vaticana Cronicon Siculum incerti autori ab anno 340 ad annum 1396 in forma diary ex inedito codice Ottoboniano Vaticano cura et studio Josephi De Blasis Neapoli Giannini 1887 pagina 85 presso la Società Napoletana di Storia Patria al Maschio Angioino Monumenti Storici, Serie prima, Cronache. Nota 21 a pagina 20 di Aldo Caserta e Gastone Lambertini Storia e scienza di fronte al Miracolo di San Gennaro, presentazione del cardinal Corrado Ursi II edizione M D’Auria Napoli 1972 BNN distribuzione VF 333 B/67. In una condizione del tutto eccezionale è stato riconosciuto episodio reiterato di scioglimento prodigioso del sangue la sera del 21 marzo 2015, nella cappella maggiore del Duomo di Napoli alla presenza del clero locale e del pontefice Papa Francesco.
(3) I Frati Minori Conventuali di Antignano al Vomero indicano le notizie fornite dalla lapide affissa sulla loro chiesa, circa l’avvenuta prima liquefazione del Sangue di San Gennaro in quella zona, degne di nessuna attendibilità storica.
(4) Il Miracolo di San Gennaro. Antropologia e miracolistica nel napoletano di Corrado Piancastelli. Dono fatto alla Sezione Napoletana BNN Misc. B VIII 3/16 pagina 218
(5) Clicca qui per aprire questa nota.
(6) Punzo P. La teca ai San Gennaro, Napoli stamperia del governo 1880, pagina 9
(7) Santa Visita del cardinal Mario Carafa, del 1575 vol. I pagina 130
(8) Cavène Léon Il Sangue di San Gennaro in Spagna, San Gennaro Antign. 1913, numero 1
(9) Putignano- De redivivo sanguine dominus Juanuari Neapoli, Mutio, 1723-26., piuttosto egli riferisce l’osservazione fatta in realtà dal teologo e canonico Pietro Marco Gizio del 1723