San Carlo di Napoli: la sala prove regia

E’ la sala prove e regia del teatro San Carlo di Napoli1 ottenuta dalla trasformazione dello spazio sotto la copertura della sala teatrale, in origine utilizzata come sala scenografia, consentendo perciò al teatro di mandare in scena spettacoli e contemporaneamente provarne altri con impianti acustici ottimizzati per la separazione sonora di entrambe gli ambienti.

L’impianto di illuminazione è stato adattato e configurato all’uso di installazioni sempre in continuo mutamento.

E' ampia 4.500 metri cubi, dal pavimento al soffitto la differenza è di 8 metri. Sul soffitto una struttura metallica portante è stata lasciata a vista, dalla quale più volte pendono i finti sipari storici; Il tetto della sala, come per la torre scenica, è chiuso a lucernaio, con vetri resistenti a pressurizzazioni brevi e ad alte insonorizzazioni.

Niente affatto garantita in termini di sicurezza per la presenza di massa che si è voluta, invece, introdurre nel progetto preliminare di riordino massiccio del teatro conclusosi nel 2011 in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, un’operazione simile per il complesso teatrale è stata effettuata anche per la sala prove d’orchestra ottenuta dal recupero dello spazio inutilizzato della vecchia falegnameria sotto il piano di calpestio dei Giardini Romantici di Palazzo Reale.


Alle catene della struttura reticolare è stata lasciata “appesa” la tela di Giuseppe Cammarano.

L’adeguamento strutturale, l’insonorizzazione dello spazio per le caratteristiche prestazionali messe a progetto e la sua sistemazione ad aula polivalente, fu prescritta la necessità di ottenere uno spazio per le prove messe a regia equivalente a quella del palcoscenico. 

  • Alcune stanze laterali sono state per questa necessità compartimentate per ospitare le macchine UTA, e, oltre alla scala storica, è stata costruita un’altra scala d’esodo in corrispondenza della quinta fila palchi, laddove sono stati anche realizzati gli ingressi alla Sala Gallizia. La struttura di copertura della sala teatrale del San Carlo di Napoli venne realizzata la penultima volta, assieme alla sala Galizia del San Carlo nel 1927, vincolate alla muratura d’ambito lato piazza Trieste e Trento e a pendolo lato Maschio Angioino. Costituite da un solaio in latero-cemento spesso 20 centimetri, la copertura fu trovata al momento della nuova sistemazione datata 2011, di forma irregolare e vita utile del calcestruzzo praticamente terminata. Alla sistemazione anche della nuova sala prove, venne introdotta quindi una copertura in acciaio, un sistema reticolare modulare del tipo arco e catena, 8 travate reticolari con geometria finale a 4 falde, ed una corrispondente riduzione dei carichi di quasi un quarto rispetto alla struttura precedente non molto superiore alle strutture lignee a geometria palladiana dell’Ottocento. Alle catene della struttura reticolare è stata lasciata “appesa” la tela di Giuseppe Cammarano che rientra nell’apparato decorativo della stessa sala teatrale. Ed infine, la nuova copertura chiude perfettamente lo schema strutturale vincolandosi ad entrambe le pareti. Quindi si è ottenuta il nuovo piano di calpestio della nuova sala regia realizzato in lamiera presso-piegata con un leggero strato di calcestruzzo armato, vincolato all’estradosso delle travi reticolari e coperto da pavimento in legno. Appartengono alla parte impiantistica della nuova soluzione d’ambiente, tutto quanto l’apparato di illuminazione non fissa, univoca ed in funzione degli allestimenti per le prove composte per lo più da proiettori agganciati alle americane e da apparecchi illuminanti a cappellone, le casse audio per la diffusione sonora e l’impianto rilevazione fumo. Il controllo climatico della sala è affidato alla sala trattamento aria collegato all’UTA-7 ”sottocentrale”.


Spazio note

(1) [Elisabetta Fabbri, Angelo Epicoco, Michele Fuzio, Ciro Tammaro. Liberamente estratto da:Teatro di San Carlo. Memoria e Innovazione Napoli ArtE'M 2010 BNN SEZ NAPVI A 353 pagg 102-109]