Cronostoria del Gesù Nuovo di Napoli

testL'edificazione della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli fu una scelta operata sulla base di requisisti soggettivi.

Si trattava anni prima di costruire in una zona ancora edificabile, con ampia possibilità di lasciarne parte alla cura e alla ricerca di spazio verde e soprattutto presidiare un luogo a quattro passi felici dalla chiesa di Santa Marta e alle sue spalle il convento di San Sebastiano relativamente vicino al Maschio Angioino, vicinissimo alla Porta Reale, oggi scomparsa.

Ma ragion forte fu perchè lo stesso Palazzo sarebbe sorto al cospetto del monastero di Santa Chiara Vergine esclusiva proprietà Francescana con un massimo di antiche referenze da opporre al predominio spagnolo.

La chiesa della Trinità Maggiore durante gli anni del Quattrocento e Cinquecento.

  • Alfonso d'Aragona entra in Napoli nel 1443 dieci anni prima delle celebrazioni storiche sul cantiere dell'Arco di Trionfo in Castelnuovo; partono nel '43 del '400 anche i progetti per la costruzione strategica del Palazzo dei Sanseverino principi di Salerno affidati a Novello da San Lucano, ma nel 1483 parte pure la congiura dei Baroni contro Ferdinando I e nel 1491 nasce Sant'Ignazio di Loyola.
  • Un anno dopo Giovanni Pontano fa costruire la monumentale cappella di famiglia.
  • Tre anni più tardi Carlo VIII re di Francia conquista temporaneamente il Regno di Napoli.
  • Nel 1503 Consalvo de Cordoba entra in Napoli e scaccia via l'ultimo re aragonese: s'avvia in questo modo, non poco lusinghiero, il lungo periodo napoletano del viceregno spagnolo.
  • Nel 1521 Ignazio di Loyola resterà ferito nella Battaglia di Pamplona, e cioè, undici anni prima dell'inizio del lunghissimo periodo di governo viceregnale di Pedro de Toledo a Napoli e dodici anni dopo la prima rivolta della nobiltà partenopea contro l'introduzione in città dell'Inquisizione spagnola.
  • E' nel 1534 che Ignazio di Loyola assieme a sei suoi compagni darà professione solenne dei voti a Montmartre e subito l'anno successivo l'imperatore Carlo V è a Napoli vittorioso sui Sarracini, stabilendosi nell'occasione della visita dell'imperatore a Napoli, Juan de Valdes, che ci resterà fino alla data della sua morte caduta nell'anno 1541.
  • Come il battere in levarsi di un progresso che ne segnò in gran parte l'evoluzione, nel 1537 Pedro de Toledo farà restaurare, che sarebbe meglio dir ancor più fortificare le mura della città, mentre nel 1540 papa Paolo III approverà la regola di Ignazio di Loyola: nasce l'Ordine della Compagnia di Gesù.
  • A sette anni dalla data di quest'importantissimo evento per la nascente Compagnia del Gesù fallisce il secondo tentativo d'introdurre in città i Tribunali spagnoli dell'Inquisizione.
  • Nel 1552, mentre San Francesco Saverio termina la sua esperienza terrena in solitudine su un'isola della Cina meridionale, a Napoli padre Salmeròn si presenta coi primi Gesuiti che insedieranno le disastrate aule tribunalizie extramoenia nell'area ove sorge la chiesa oggi chiusa di San Giovanni Maggiore
  • Bisognerà attendere l'anno 1554 per vedersi fondare su quel che resta della Casa del Santo Salvatore a via Paladino il Collegio prima e la chiesa del Gesù Vecchio poi, oggi diventata la sede della Biblioteca Universitaria.
  • Il 31 luglio del 1556 a Roma, muore Sant'Ignazio di Loyola.
  • E' di quegli anni la notizia di fratel Tristano, il quale avvierà la costruzione della prima chiesa della Compagnìa del Gesù ed è sempre di quegli anni la prima edizione della veduta di Napoli edita da Antonio Lafréry.
  • Nei sette anni tra il 1571 ed il 1578 padre Giovanni De Rosis costruirà il collegio napoletano del Gesù Vecchio e nel 1579 invece avverrà la fondazione della Casa Professa a San Biagio dei Librai.
  • Nel 1584 i Gesuiti si faranno avanti nella tormentata faccenda della vendita del Palazzo dei Sanseverino nel frattempo espropriati da Napoli nella lotta impari contro il Vicerè sui fatti dell'Inquisizione spagnola.
  • Roberto morirà nel 1474 nel suo paese natale ed il Palazzo passerà prima di mano al figlio Antonello incapace di difenderne l'eredità, contro la confisca che sarà revocata solo in favore dell'altro figlio più piccolo, il quale sposò, già a dieci anni, Isabella di Villamarina e per la quale si distinse in molti servizi resi ai regnanti di Napoli oltre al riscatto per 95 ducati da versare a mo' di canone annuo dell'attuale piazza del Gesù Nuovo un tempo assediata dai caseggiati di proprietà delle Clarisse Francescane residenti nel monastero di Santa Chiara.
  • Il 15 dicembre del 1592, ceduto il palazzo alla Compagnia di Gesù, seguirà la costruzione del Palazzo delle Congregazioni e si dice che a presidiarne l'opera ci sia stato San Roberto Bellarmino Superiore Provinciale dei Gesuiti napoletani.

Le vicende della chiesa del Gesù dal Seicento. 

Va ricordato che per l'esigenza di conservare i tre muri perimetrali durante la trasformazione del Palazzo di Roberto dei Sanseverino alla attuale chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, venne imposto un procedimento costruttivo architettonico all'incontrario e perciò dunque venne dapprima costruita la tribuna con le adiacenti cappelle e solo e soltanto dopo si completarono le architetture fino a rivoltare gli archi della crociera, scoprendo mura deformi e non robuste al terreno sotto cui andavano malamente ad innervarsi. Le pesanti modifiche subite dalla struttura sono tutt'ora visibili dalle differenze che si riscontrano nelle planimetrie oggi esistenti nei Cataloghi Vallery-Radot alla Biblioteca Nazionale di Parigi; questa, completa di didascalie, segna un buon punto di riferimento per gli studiosi appassionati di confronti2

  • Il 15 luglio del 1596 Giovanni De Rosis prosegue nei lavori di costruzione della chiesa lasciata incompleta alla morte di Giuseppe Valeriano.
  • Tra il 1614 ed il 1619, anno quest'ultimo, va ricordato, della morte di Isabella della Rovere, fondatrice della chiesa e della Casa professa, padre Provedi costruisce la chiesa di Sant'Ignazio al Mercato e nel 1624 è definitiva l'apertura della chiesa del Gesù Vecchio; intanto, però, era già accaduto due anni prima la canonizzazione dei santi Ignazio da Loyola e Francesco Saverio, mentre circolava per le corti ecclesiastiche di chiese e monasteri napoletani in quegli anni Joseph de Ribera.
  • Giuseppe Provedi morirà nel 1623, Agazio Stoia suo collaboratore gli succederà nella gestione lunga e difficile della costruzione della chiesa.
  • Nel 1625 lo stesso Agazio Stoia costruirà il Campanile su disegno del Provedi e su disegno del Valeriano riuscirà a metter su un primo abbozzo della Cupola crollata tre volte e in quello stesso anno, morirà a Napoli Giambattista Marino poeta autore dell'Adone.
  • Nel 1631 due cose metteranno tutto in discussione: l'eruzione del Vesuvio e l'arrivo di Diego Velazquez; tre anni più tardi Agazio Stoia infaticabile, progetta e realizza il Noviziato della Nunziatella oggi scuola Militare d'Eccellenza.
  • Nel 1600 Giordano Bruno verrà bruciato vivo a Roma; giusto ancor due anni dopo, Tommaso Campanella chiuso in carcere a Castel Sant'Elmo terminerà la stesura in lingua italiana della Città del Sole.
  • E nel 1606 giungerà a Napoli da Roma Michelangelo Merisi detto il Caravaggio; nei successivi quattro anni verranno attuate importanti riforme promulgate dal Conte di Lemòs, vicerè di Napoli fino al 1616; è del 1636 fino al 1642 l'avvio dei lavori di costruzione della chiesa di San Francesco Saverio poi San Ferdinando di Palazzo a piazza Trieste e Trento e nel 1637 inizia la decorazione della cappella del Tesoro di San Gennaro al Duomo di Napoli; nel 1647 di quello stesso secolo scoppia la rivolta popolare napoletana detta di Masaniello. Verrà repressa nel sangue un anno dopo.
  • Nei quattro anni tra il 1656 ed il 1600 Napoli è sconvolta dalle calamità naturali dei terremoti e della peste che s'accanisce sulla popolazione stremata, decimata; un terzo del popolo di Napoli muore; arriva giù in città Mattia Preti; Dionisio Lazzari realizza l'altare della sacrestia ed il lavabo nel locale adiacente.
  • Tra il 1666 ed il 1673 accade che l'architetto gesuita Tommaso Vanneschi costruisce la chiesa di San Giuseppe a Chiaia e a Roma fanno santo anche Francesco Borgia.
  • Nel 1674 giunge a Napoli Francesco Solimena; Luca Giordano uno e due anni dopo realizza le sue opere d'arti oggi ancora ammirabili in chiesa; il Marchese del Carpio diventerà vicerè di Napoli e tale vi rimarrà fino al 1687 durante i quali anni del suo mandato a governare favorirà non poco le parti interessate dal secolare conflitto antispagnolo a congrui accordi di carattere commerciale e sociale.
  • Nel 1688 un terremoto sconvolge i piani di risanamento della città di Napoli e al Gesù crolla la cupola poi risollevata dal Guglielemelli nel '92.

La chiesa rifatta dal Corenzio, dai fratelli Marasi e l'avvio del Settecento.

Vi si leggerà scritto testualmente nei documenti recensiti che terminati seppur nel rustico e senza cupola anzitempo verranno esitati i lavori alla chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, la quale aprirà i battenti al pubblico culto il 15 agosto del 1597.

  • Rispettosi dell'arte sacra, dei dettami del Concilio di Trento in risoluzione alle controversie e alle disquisizioni squisitamente teologiche della Controriforma, attenuando non poco l'estro e la fantasia il pittore Belisario Corenzio affrescò le volte delle prime tre cappelle, con un ottenimento di risultati simili a quelli del Santafede, Michelangelo Naccherino, Imparato, D'Auria e non di meno anche Dionisio Lazzari presentando al popolo dei fedeli la Chiesa essenzialmente solida, sobria, funzionale, con qualche ammessa decorazione qua e là ed il pavimento in cotto. Si avrà solo tempo dopo e solo per mano dei Fratelli Mario e Costantino Marasi e non di meno anche di Bartolomeo e Pietro Ghetti, Dionisio Lazzari e Andrea Falcone l'antologia dei marmi che rivestiranno completamente la chiesa ridandole una nuova veste, una gloria dell'asceso barocco napoletano contro il tardo manierismo di fra' Nuvolo e compagni.
  • Nel 1701 fallisce la congiura dei Macchia favorevoli all'Austria e quattro anni dopo muore Luca Giordano non prima d'aver ammirata la bella statua equestre di Filippo V realizzata e posta in posizione scenografica nella piazza del Gesù Nuovo da Lorenzo Vaccaro papà di Domenico Antonio Vaccaro, poi distrutta durante le ultime sommosse napoletane.
  • Nel 1707 inizia il viceregno austriaco e nel 1713 venne definitivamente aperta la chiesa della Nunziatella.
  • Nel 1726 vengono canonizzati i santi Luigi Gonzaga e Stanislao Kostka e nel 1734 con Carlo di Borbone, Napoli ritorna ad esser regno indipendente e nel '37 del settecento napoletano, mentre a Roma fanno santo Francesco Regis, a Napoli aprono il Massimo Teatro Lirico di San Carlo ed un anno dopo iniziano i fortunatissimi lavori di scavi ad Ercolano; sei anni più tardi verrà fondata la fabbrica di Porcellane a Capodimonte ed un certo padre Francesco Pepe pensa di piazzare lì ove un tempo sorgeva la statuta equestre di Filippo V una preziosissima guglia in onore della Madonna dell'Immacolata: riuscirà ad erigerla in tutta la sua grandiosa monumentalità nel 1747.
  • Nel 1750 in inizia a circolare per le corti borboniche la nuova Mappa della città di Napoli completata poi in una seconda edizione aggiornata nel 1775 dal Duca di Noja, ma nel 1759 Carlo di Borbone lascia la città di Napoli per sedere sul trono di Spagna lasciando in città il figlio Ferdinando e nel 1767 i Gesuiti vengono espulsi dal Regno e l'anno dopo la loro chiesa napoletana verrà affidata ai Francescani Riformati.
  • Bernardo Tanucci le cambierà nome in chiesa della Trinità Maggiore che tale è effettivamente rimasto e nel 1773 papa Clemente XIV scioglie completamente la Compagnia di Gesù e nel 1775 per la seconda volta crolla la cupola di questa chiesa.
  • Nel 1779 viene fondata la Manifattura di San Leucio ed undici anni dopo Ignazio di Nardo, scuola Rococò napoletano, progetta e realizza la terza Cupola a scodella della chiesa medesima che nel frattempo però è ridotta pressocchè ad uno stato di profondo abbandono. 
  • Nel 1799 viene proclamata la Repubblica Partenopea a cui seguirà la controrivolta ed il ritorno a Napoli dei Borbone.

Il Gesù Nuovo durante l'Ottocento.

  • Nel 1804 a tempi maturi, Pio VII permette il rientro dei Gesuiti in città: ne sarà loro Superiore Provinciale San Giuseppe Pignatelli.
  • Nel 1806 Napoleone assegnerà il Regno di Napoli al fratello Giuseppe, il quale, entrerà vittorioso ad espellere ancora una volta i Gesuiti. 
  • Nel 1808 Gioacchino Murat cognato di Napoleone, diviene re di Napoli. La Compagnia di Gesù è nuovamente fatta salva per decreto di Pio VII e nel 1815 rientra a Napoli Ferdinando di Borbone.
  • Nel 1820 il re concede la costituzione dopo i moti carbonari di luglio e nel 1821 il governo costituzionale è schiacciato dalla forza intervenuta degli Austriaci ed in quello stesso anno ritornano i Gesuiti. 
  • Nel 1825 Francesco I è re delle Due Sicilie e nel 1830 lo sarà suo figlio Ferdinando II.
  • Nel 1839 Francesco De Geronimo sarà canonizzato e nel '45 si svolgerà a Napoli il VII Congresso Scientifico a cui parteciperanno scienziati da tutte le regioni italiane.
  • Nel 1848 sarà nuovamente concessa la Costituzione italiana ed i Gesuiti fuori ancora una volta espulsi dal Regno, in esilio presso l'isola di Malta. L'anno dopo Pio IX, esule anche'egli nel Comune di Portici a Napoli, fa visita alla chiesa del Gesù Nuovo di Napoli.
  • Negli anni del 1851-1855 avrà luogo al Palazzo delle Congregazioni il Seminario Centrale Ecclesiastico per formare il clero di tutto il Regno, mentre fallirà nel 1857 la spedizione mazziniana di Carlo Pisacane nello stesso anno in cui verrà consacrato l'altare maggiore alla chiesa del Gesù.
  • 1859: Francesco II è re delle Due Sicilie ed Antonio Busciolano realizza le sculture dell'Immacolata e dei Santi Pietro e Paolo per la Cappella maggiore della chiesa; l'anno dopo sarà l'anno della celeberrima Spedizione dei Mille: Garibaldi "trase a Napule" disperde i Gesuiti fuori dal regno e ne confisca chiese, case e beni.
  • Nel 1866 verranno soppressi tutti quanti gli Ordini religiosi e nel 1884 scoppia il colera a Napoli: un altro terzo della popolazione napoletana muore.
  • L'anno successivo per effetto della legge sul Risanamento avrà inizio lo “sventramento” dei quartieri detti bassi di Porto, Pendino, Vicaria e Mercato.

Il Gesù Nuovo di Napoli nel Ventesimo secolo.

  • Intanto nel 1900 definitivamente il demanio affiderà la chiesa del Gesù all'arcivescovo di Napoli che la restituisce ai Gesuiti rientrati.
  • Il 4 agosto del 1943 a causa dei pesanti bombardamenti aerei la chiesa del Gesù Nuovo subisce notevoli danni strutturali, mentre il monastero di Santa Chiara Vergine è letteralmente raso al suolo.
  • Nel 1952 muore Benedetto Croce e nel '62 uno spaventoso incendio distrugge tutta quanta la sacrestia della chiesa del Gesù. Andranno perduti quasi del tutto i molti affreschi presenti in sacrestia.
  • Nel 1972 viene eretta per la quarta volta la cupola e questa volta verrà utilizzato massicciamente il cemento armato.
  • Nel 1987 l'allora pontefice, oggi San Giovanni Paolo II canonizza il medico beneventano Giuseppe Moscati.
  • Nel 1995 viene collocato sull'altare maggiore il Crocefisso ligneo del Trecento proveniente dalla Congrega dei Santi Andrea e Marco a Nilo.