Palazzo della Questura di Napoli

E' uno dei palazzi del centro storico, sede della Questura di Napoli1, estratto dal catalogo immobiliare delle opere d'architettura fascista.

E' rivestito di lastre di travertino che ne prospettano facciate su tutti e quattro i lati, bianche, tese e nude, inscritte al codice araldico del Fascio, ma che, tuttavia, non lo hanno slegato al concetto ottocentesco di palazzo pubblico, data l'imperitura forza della gerarchizzazione delle facciate, che acquistano maggiore o minore importanza rispetto alla strada su cui esse stesse affacciano2.

E' posto in minima relazione simmetrica con i palazzi Caramanico e Giordano oltre alle chiese chiuse di San Giorgio dei Genovesi, l'Incoronata, e San Diego dell'Ospedaletto giusto sul fronte opposto.  

A forma di trapezio allungato, forma che tra l'altro mantiene fin dentro il primo cortile, ha diversi ingressi ed uno di questi è dato su via Medina, di fronte alla chiesa di San Diego dell'Ospedaletto. Quest'ultima, c'è da ricordare, è annessa all'oratorio della chiesa Pietà de'Turchini, e proprio il vecchio monastero della chiesa dell'Ospedaletto è massimamente frequentato dal personale civile ed amministrativo della P.S., e dal Corpo di Guardia; è aperto al pubblico per le attività di rito proprie delle Forze dell'Ordine le quali ad ogni modo detengono altri uffici di espletamento sul fronte opposto.


Storia e breve presentazione del palazzo della Questura di Napoli. 

L'ingresso più rappresentativo, invece del palazzo della questura, sta su Via Armando Diaz di fronte al Palazzo Troise pochi metri a sud di piazza Giacomo Matteotti ed il palazzo degli Uffici della Provincia.

  • Da quest'ingresso si accede ad un atrio fiancheggiato da un sacrario a seguire una scala doppio rampante che conduce solo ed esclusivamente al primo piano dell'edificio. Ancora un altro ingresso è aperto in via de' Guantai Nuovi di fronte al palazzo Ex Casa del Mutilato ed ancora uno di servizio su via De' Fiorentini ai piedi del Grattacielo della Cattolica Assicurazioni. Rientra genericamente nella classificazione di struttura appartenente al Piano di Risanamento della città di Napoli classe 1975, su progetto fascista del 1937 dell'Ufficio Tecnico Alto Commissariato di Stato. Data la sua destinazione d’uso, fin dal suo disegno originario, il tono della struttura ha mantenuto il rigore sussiegoso, austero nelle linee e nelle forme, rilevandosi un diligente esercizio di retorica architettonica, privo di qualsivoglia slancio linguistico, caratterizzandosi perciò, come compatto volume di fabbrica fortemente risaltato dallo sfettamento all’altezza del 45° del blocco parallelepipedo allo storico incrocio tra via Monteoliveto e via Diaz. Su via Armando Diaz si sviluppa il massimo della rappresentatività dell’immobile e della sua ragione di essere il palazzo simbolo delle autorità e della sicurezza pubblica. Su questo lato infatti sono visibili gli elementi dell’araldica fascista che concludono, assieme ad un’iscrizione, il lungo asse di simmetria della facciata, in accordo con la pendenza della strada. La superficie di questo lato del palazzo è stilizzata armonicamente da tre esili fasce littori poco sotto il cornicione. La sequenza delle bucature sul piano di facciata, unite dal primo al quinto piano in bande verticali, è interrotta da una striscia centrale, mentre in alto all’altezza del cornicione, le bucature sono esaltate dalla profondità del chiaroscuro dei cornicioni lievemente aggettanti. Infine, sulle scabre superfici di facciata sono state nascoste magistralmente, da sottilissime vene d’ombra, il punto su cui le lastre vennero tagliate ed i punti di incasso che appena si percepiscono e che riscattano in parte la monotona fissità dei prospetti.


Spazio note

(1) Estratto da: [5]: Quartieri Spagnoli e Rione Carità di Napoli / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli
(2) Pasquale Belfiore e Benedetto Gravagnuolo Architettura e urbanistica del Novecento, premmessa di Mario De Cunzo, prefazione di Renato De Fusco Editori La Terza maggio 1994 BNN S C ARTE B 495/ter BNN SC ARTE B 495/ter pag. 169-170