Piazza dell'Impero a Fuorigrotta Napoli

Assieme alla Fontana dell'Esedra, è il fulcro della zona monumentale della Mostra d'Oltremare nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli1 progettato da Marcello Canino nel 1940, distrutto dai bombardamenti nel 1943 e ancora una volta da Marcello Canino ricostruito nel 1952.

Forma una sorta di secondo portale d'accesso alla Mostra, molto più impegnato rispetto alla facciata d'ingresso su piazzale Vincenzo Tecchio.

Si trova chiuso come un recinto, tra l'altro rafforzato dal volume compatto del Palazzo degli Uffici della Mostra, dai quali, la piazza dell'Impero si distingue per esser l'esito di un incontenibile omaggio alla volontà del Fascio di ostentare grandiosità sotto il segno ritrovato di un'antica romanità.
Originariamente era anticipato da un corpo di fabbrica poggiato su un portico che metteva in contatto tra loro due edifici di simili costruzioni collegando in questo modo la stessa piazza dell'Impero o anche piazza Mussolini al piazzale Roma e quindi all'ingresso della Mostra stessa che in questa condizione ebbe a crearsi una sorta di vestibolo per il quartiere espositivo.


Fu costruito per realizzare opposizione al vestibolo di piazzale Roma.

Dovendo risultare a sua volta significativo della spettacolarità delle prospettiva centrale proiettata in direzione del Palazzo dell'Arte e la Torre delle Nazioni elemento simbolo della manifestazione fieristica.

  • La dimensione longitudinale di questo luogo venne contribuita essenzialmente dall'uso di configurare le facciate ai lunghi porticati e ai grandi parterre ed il tocco cosiddetto falso della prospettiva è dato invece dai tappeti erbosi di lolium perenne e le fontane con getti d'acqua a ciuffo idea tra l'altro di Cocchia e Piccinato. Da che fu rifatto questo piazzale ha perso la monumentalità voluta dall'architettura d'epoca fascista, che su progetto iniziale lo divise in volumi pieni affiancati da due giganteschi busti romani posti a guardia del portico che si dispiegava anche ai lati del piazzale occupati dai padiglioni che ospitarono per lunghi anni le mostre dedicate a Roma antica sul mare. La caratteristica principale di questo piazzale fu contenuta nel muro di recinzione alleggerito dallo scenografico tendaggio striato sostenuto da esili portabandiera e verso l'interno al muro erano affiancati pilastri a sezione quadrata e medaglioni che insieme avrebbero indotto immediatamente il visitatore allo spirito delle eccellenze che avrebbero dovuto contraddistinguere il piano della Mostra.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: La Mostra d'Oltremare e Fuorigrotta di Uberto Siola Collana diretta da Giancarlo Alisio Electa Napoli 1990 BNN SEZ. NAP VII B 225. Contributi: La Mostra delle Terre Italiane d’Oltremare: un “moderno” recinto di storia Renato Capozzi Università degli Studi di Napoli Federico II – Facoltà di Architettura.