Vico Scassacocchi Napoli

E' il vico del Seggio dei Nobili a Forcella1(2), e di Santa Maria La Piazza3, visto sulle carte Carafa e Baratta coi portici che oggi non esistono più, ma che indubbiamente vennero utilizzati dai nobili del seggio per agganciarli ai portici, pur essi scomparsi, della chiesa di Sant'Agrippino sotto San Giorgio Maggiore ai Mannesi.

Si trova nel popoloso quartiere di Forcella e per lungo tempo, come si vede dalla carta Schiavoni del 1880, fu sede dell'opera fondata dai Minutolo, patroni dell'omonima cappella al Duomo di Napoli.

Tra l'altro i Minutolo ebbero, va ricordato, palazzo, androne e cortile irregolare e doppio ingresso anche dal vico delle Zite4.
Detto il vico degli Scassacocchi5, assai probabilmente è una delle vie più antiche di Napoli6. Un tempo conosciuto come la Rua dei Piscicelli7, ovvero una delle due insule del tracciato greco nella regione alta del Pendino, il vicolo ha subito maggiormente le più profonde trasformazioni nell'inutile ed insensata rettifica del Vico delle Zite completamente danneggiato dalle bombe del 1943.
Posto ad Oriente del vico della Pace anticamente col toponimo di vico Coraria, un alias del Vicus Corarius; modificata a Sud dalla deviazione della Platea Furcellensis8 al termine del vico Scassacocchi doveva esser stata posta per secoli la Porta di Forcella, detta anche porta dei Cannabarii poi, con l'ampliamento successivo della murazione viceregnale, venne spostata più ad Oriente prendendo il nome di Porta Nolana.


A metà del vico, Roberto Pane ha individuato nei pressi della chiesa dell'Assunta un basamento romano in mattoni rossi.

Innestato su di una struttura ancora più antica data da blocchi di piperno grigio vesuviano, che pur nel suo aspetto frammentario lascia pensare ad un'antichissima torre di difesa.

  • Il muro dell'epoca del dominio di Roma su Napoli è evidenziato dal taglio del Risanamento napoletano classe 1975, ad avviso degli architetti Castrucci e Pisani presumibilmente rifatto nel Quattrocento assieme ad una fabbrica in laterizio considerato analogo e coevo alla chiesa della Pietra Santa, datata dopo attenti studi tra il X e l'XI secolo. Al vico degli Scassacocchi esisteva una piccola cappella sacra a San Mariano, molto antica secondo il D'Aloe e nel 1383 in questo vico prenderà forma il palazzo dei Piscicelli, opera fondata da Giacomo de Santis. Il primo Mormando ha realizzato il portale tutt'oggi ancora esistente di uno dei palazzi prospiscienti il vico degli Scassacocchi secondo una caratteristica più propria al sistema trilitico greco romano e cioè due pilastri e capitelli ionici a distanza dall'arco a tutto sesto impostato su un insieme di elementi fisici orizzontali. Appartenuto ai Del Balzo, omonimi del patronato di una delle cappelle al Monastero di Santa Chiara a Spaccanapoli e di un fondaco sotto Santa Maria della Sapienza e San Giovanni Battista delle Monache a Portalba. Nel Cinquecento, a sinistra della chiesa di Santa Maria a Piazza vi furono edificate le case di famiglia Imparato di fronte a quella che il D'Aloe cita come la Cappella di Santa Maria De Pede Monte. E in quello stesso periodo verranno inglobate negli edifici di costruzione più solida le chiese profanate di San Ligorittiello al palazzo Tocco a Nilo e di San Mariano al vico dei Maiorani, mente non se hanno più notizie di una certa cappella sacra a Santa Maria d'Oresta di proprietà dei conti Piscicelli. La scorniciatura di volute di piperno, molto bella anche perché molto sporgente, indica sul posto l'antica devozione a Santa Maria de Rodoeris, proprietà Giovanni Leonardo De Rodoeris.


Spazio note

(1) L'area edile di questa zona di Napoli è tra le più insulse della città, con un livello formale tecnico assai basso perché tale fin da subito venne considerato l'ambiente umano a cui venne destinata Forcella. A partire dalla rappresentatività delle strade secondo un criterio borghese, a questo settore cui corrisponde il vico delle Zite, il vico dei Maiorani ed il vico degli Scassacocchi, nel riordino edilizio della città classe 1975, vennero assegnati interventi di recupero minori ed il decoro semplicemente considerato superfluo. La realizzazione dell'edilizia in questa porzione di città tendeva a perdere ogni carattere formale divenendo occasione di lavoro per maestranze locali. E tutto questo solo perché lo zoning proponeva l'idea che vi fossero in città parti che potevano esser distrutte dalla Guerra senza troppi rimpianti. Liberamente estratto da: *[1]: Centro antico / Italo Ferraro. - Napoli : Clean, 2002. - LXX, 599 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 8884970822 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 1 AutoreFerraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Centro antico - Architettura Napoli - Centro storico - Sistemazione urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Clean Anno pubblicazione.
(2) [Corrispondente a quello che nel tempo greco romano si chiamò vico Lampadio, famoso per le gare che si tenevano e la corsa alla fiaccola. In questo vico oggi non più esistenti vi furono edificati il Ginnasio romano e le terme. G. Doria. Per quanto riguarda la chiesa di Santa Maria La Piazza, questa fu privata della sua campata e del suo campanile quasi millenario, trinciato per la rettifica del rione Forcella e raggiungere dal vico Scassacocchi, via dei Tupputi.]
(3) [Nel 1518 in questa chiesa si insediarono le monache di Regina Coeli ed ivi vi restarono fino al 1560 come visto nella carta Theti. Pianta del 1840 real Officio Topografico, Quart. Vicaria, lettera “GG”]
(4) [Dal quale v'era inchiavardata anche la cappella di Sant'Angelo, a ricordo della cappella di Santa Maria Assunta o ancor meglio ricordata come di Santa Maria di Mezzagosto sotto il supportico a destra della cappella dei Piscicelli nell'omonimo palazzo. Sempre a questa famiglia e sempre con ingresso dal vico delle Zite venne eretta, poi successivamente distrutta la Cappella sacra a San Pietro in Bassa Cena]
(5) [Detto così perché così spiega il D'Ambra: ”...era la via che da porta Nolana di oggi portava all'imbocco di via de' Tribunali; ed il problema maggiormente frequente del passaggio delle carrozze stava nell'enorme numero di incidenti di queste sui mozzi con le ruote e da qui la faccenda di dedicar la strada agli Scassacocchi; mentre è invece verosimile credere che si sia trattata della via pubblica frequentata dai membri dell'antichissima Arciconfraternita di Santa Maria la Bruna dei Caraccioli adiacente alla cappella dell'Assunta e della Congregazione dei 63 sacerdoti dell'Ordine degli Scassacocchi. In *Partenope e le altre : strane storie, x-files, vecchie superstizioni, leggende metropolitane, miracoli, magie e molto altro tra i vicoli, piazze, castelli e palazzi : guida illustrata ai misteri di Napoli e della Campania : nove itinerari alla ricerca di fate, sibille, dee, streghe, sirene, fantasmi, vampiri, lupu mannari, ufo, munacielli, poltergeist, culti iniziatici, circoli esoterici / a cura di Antonio Emanuele Piedimonte ; illustrazioni di Alessia Cianflone ; hanno collaborato Erika Paolillo, Maurizio Elettrico, Sara Sole. - [Napoli] : Ed. Intra Moenia, stampa 1998, - 343 p. : ill. ; 21 cm. Autore PEDIMONTE, Antonio Emanuele Soggettario Firenze CAMPANIA - Esoterismo - Guide NAPOLI - Esoterismo - Guide Anno pubblicazione 1998]
(6) [E' da notare l'importanza di tutto il complesso archeologico di epoca romana nei tratti di muratura in tufo giallo risalenti all'epoca dell'Imperatore Adriano che affacciano direttamente sul vico ed uno dei tre portali del palazzo Piscicelli, il primo edificato in questo senso su tutta quanta la città napoletana; meno probabile invece che sia vera la notizia della data di fondazione attorno al IV secolo della chiesa di Santa Maria a Piazza. Estratto da: *Notizie del bello dell'antico e del curioso della citta di Napoli / raccolte dal can. Carlo Celano divise dall'autore in dieci giornate per guida e comodo de viaggiatori ; con aggiunzioni de piu notabili miglioramenti posteriori fino al presente ... per cura del cav. Giovanni Battista Chiarini. - Napoli : Stamp. Floriana, 1856-1860. - 5 v. ; 24 cm. ((L'editore varia. Comprende 2 , 2 3 , 3 4 , 4 5 , 5 Notizie del bello dell'antico e del curioso della citta di Napoli , 1 Autore secondario Chiarini, Giovanni Battista Autore Celano, Carlo Soggettario Firenze Napoli - Guide - Sec. 19. Luogo pubblicazione Napoli Editori Stamp. Floriana Anno pubblicazione 1856 - 1860]
(7) [*Carta direttrice de' lavori di strade nuove che si eseguono ne' diversi punti del Regno. Napoli dicembre 1823. - Scala di miglia 35. - 1 c. topogr. : ms. color. ; 119x107 cm. su pieghevole di 28x22 cm. ((Legenda su un margine. - Tit. entro cartiglio. - Firma autografa del col. Piscicelli, Direttore generale di ponti e strade. Soggettario Firenze Regno delle Due Sicilie. 1815-1860 - Carte stradali - Sec. 19. Luogo pubblicazione 1 c. topogr. Editori ms. color. Pubblicazione gov. y Anno pubblicazione 1823]
(8) [Sulla pianta del XI secolo dal Capasso redatta, la zona è distinta dalla Platea Furcillensis corrispondente oggi a Via della Vicaria Vecchia a Forcella. In *˜Le strade di Napoli : saggio di toponomastica storica / Gino Doria. - 2. ed. riv. e accresciuta. - Milano ; Napoli : R. Ricciardi, 1971. - 506 p., [20] c. di tav. : ill. ; 24 cm. Autore Doria, Gino <1888-1975> Soggettario Firenze Napoli - Toponomastica stradale Luogo pubblicazione Milano Editori R. Ricciardi Anno pubblicazione 1971 ]
Napoli è in pericolo, messaggio lasciato da Edoardo Bennato. https://youtu.be/7JS_PghWoLs