Borgo Pigna Napoli

Il Borgo si è sviluppato in seguito all’apertura dell’omonima strada, tra il piccolo comparto urbano di Via Case Puntellate e le propaggini meridionali del quartiere Arenella sulla collina del Vomero a Napoli1.

E’ stato urbanizzato in massima parte verso la metà del Novecento, ed il toponimo della strada deriva da un pino presente in via Camaldolilli. In pochi anni, soprattutto grazie alla presenza di un clima particolarmente mite e arioso, la strada è poi divenuta una zona residenziale.  

Tanto che nel 1855 si dovette provvedere alla costruzione di una nuova cappella per soddisfare le esigente di culto dei nuovi e numerosi residenti.

Al civico 205 troviamo la cappella dell’ Addolorata alla Pigna; da un’ iscrizione presente nella sagrestia, sappiamo che fu fondata nel 1855 da Ferdinando II, per interessamento del cardinale Riario Sforza. Due epigrafi collocate sui lati dell’ ingresso attestano l’erezione a parrocchia nel 1924 e un’ opera realizzata dal Comune nel 1933.


  • La cappella si presenta in stile neogotico, con una pianta ottogonale ed una volta costolonata. All’ interno sono presenti una cantoria neogotica, tre statue in legno e cartapesta e un crocifisso ligneo. All’esterno invece, l’ unico particolare degno di nota, è un zem sovrastante il portale. Percorrendo la strada verso Soccavo, incontriamo sul lato destro, quello che rimane di una delle pareti di un colombario romano. La struttura è costituita in opus reticulatum, con undici nicchie che ospitavano le ceneri dei defunti. Per quanto riguarda una sua datazione, sappiamo che l’opus reticulatum, formato da conci in pietra tronco-piramidali disposti obliquamente, nasce nell’ età si Silla, console dall’ 88 a.C. e viene utilizzato fino alla metà del II secolo d. C. Inoltre, dall’ inizio del II secolo d. C., l’ inumazione subentra alla pratica della cremazione, motivo per cui i sarcofagi prendono il posto delle urne cinerarie. Costruzioni simili a quella di via Pigna, possono essere osservate nella necropoli di via Celle, a Pozzuoli. Negli ultimi anni, l’intera zona è stata caratterizzata, al pari di molte altre limitrofe, da una selvaggia speculazione edilizia, che ne ha minato le sue origini rurali, sino a farla diventare un anonimo quartiere di collina.


Spazio note

(1) - Di Mauro Marco, “Il casale di Case Puntellate”, Miscelanea Civitas- L.U.P.T., p.41, Napoli- 1997.