Rione della Vittoria Napoli

E' il borgo della Vittoria a Napoli1, punto di quadratura dell'asse della Villa Comunale e della Riviera di Chiaia2.

E' sorto, urbanizzato e fortificato dall'Istituto Autonomo Case Popolari, ivi fatti spostare, nel 1973 dalla vecchia sede di Via Santa Brigida, grazie agli effetti giuridici della legge del 1926 numero 386, la stessa per cui godranno le fondazioni i nuovi quartieri di Santa Caterina da Siena ai Quartieri Spagnoli ed il Rione Duca di Genova sulla collina di Posillipo.

E' il cosiddetto taglio netto tra la città collinare del Monte di Dio assediata dalle costruzioni della politica urbanistica dei re Borbone, tutto concentrato nei manufatti del centro storico, e la diversa condizione della città del mare fuori dai traffici, su quegli ampi spazi distesi nella direzione di Fuorigrotta  ed i Campi Fregrei
I punti fissi del primo versante ad est del rione rimangono intatti anche in prospettiva alla Riviera di Chiaia, che, rispetto al costruito, è ferma nel suo assetto autonomo.
Grande sostentamento per il rione avverrà all’indomani dell’apertura di via della Pace e via Domenico Morelli, asse di congiungimento opto-planimetrico tra Via del Chiatamone e piazza dei Martiri, riccamente impaginata dalle facciate di palazzo Calabritto e palazzo Partanna.


Il riordino urbanistico della zona al di là della vecchia murazione.

Assieme a Cappella Vecchia, il rione della Vittoria è caratterizzato da uno strettissimo rapporto tra le costruzioni vista sul golfo dall'altezza di Pizzofalcone, a sua volta, quest'ultima, dominata dall'edificio storico della Nunziatella. Mentre, la Caserma della Vittoria e l'omonima chiesa e convento si trovano ”in loco ubi dicitur Apigliano".

  • Non si tratta di un rione nel senso stretto del termine, quanto piuttosto dell’esito finale di un programma di riordino urbanistico e principalmente monumentale edito per concorso presieduto da Gino Chierici in occasione dell’apertura nel 1927 della nuova galleria anzidetta per le comunicazioni viarie sotto Monte Echia. La commissione aggiudicatrice presieduta a sua volta dal Giovannoni, premierà il progetto presentato da Roberto Pane, secondo classificato Marcello Canino. Il disegno di Roberto Pane presentò il fronte ovest della Galleria Vittoria unitariamente rivestito degli stessi caratteri architettonici degli edifici che mostravano il loro lato orientale; una continua differenza di quota tra la massa edilizia composta suggerisce l’imbocco alla galleria. I caratteri architettonici richiamano la scelta progettuale in stile neorinascimentale, già ampiamente collaudato in più parti della città fascista e che in realtà verranno di solito preferiti ai progetti disegnati da Marcello Canino ostinato piuttosto a preservare il codice neoclassico, più rigido e severo delle forme morbide ed aggraziate degli ottocenteschi apparati rinascimentali. Ad ogni modo al progetto di Roberto Pane, l’IACP provvederà ad aggiungere all’ingresso della Vittoria, due immobili dalle facciate massicce, con portici e doppia altezza a semicolonne ed archi. Tutta quanta la struttura è in cemento armato, i tompagni sono in tufo giallo napoletano, e l’interpiano è variabile ad altezze decrescenti. Il rione appare per la prima volta nella storia della carte topografiche nel manoscritto del D’Aloe, pubblicato nel Seicento  presentandosi come antica proprietà fino al 1400 dei Frati dell’Ordine del Carmine al Mercato, poi dopo la data del 1573, passata nelle mani dei Gesuiti che la insediarono con l’opera della Nunziatella, fondata nel 1588, con l’appoggio esclusivo di donn’Anna di Mendoza, figlia della marchesa della Valle e contessa di Sant’Angelo. All’indomani del ”ruota mento” ad ovest della chiesa della Vittoria, la piazza principale del rione, allungata fino al mare con la rotonda, si fronteggerà definitivamente col primo corpo  della villa Comunale ed il Lungomare e sullo sfondo rupestre le colline del Poggio alle Mortelle, la lunga ed ininterrotta cortina edilizia della Riviera di Chiaia, mentre la continuità della costa è data dal passaggio di via Partenope in via Caracciolo.


Spazio note

(1) [7]: *Pizzofalcone e Le Mortelle / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, 2010. - p. 606 : ill. ; 31 cm. ((In calce al frontespizio : Fondazione Premio Napoli ; MN Metropolitana SpA Codice SBN NAP0544539 ISBN 9788890147883 BNN Sez. Nap. VII A 1638/6 pagg 76-84
(2) Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF