Rione Diaz al Corso Malta

Il rione Diaz a Napoli1, in via Colonnello Lahalle, zona orientale della città, isolati a blocco pluricortile, i preferiti dalla medio borghesia della città consolidata, e rimasto escluso dai benefici della legge sul Risorgimento economico di Napoli datata 1904 solo perchè fuori dal perimetro della zona industriale.

Non è un vero e proprio rione, quanto piuttosto un nucleo modernista di due isolati allineati tra loro, appartenenti all’ampliamento del rione Vasto-Arenaccia datato 1886.

Gli edifici come detto furono allineati vent’anni dopo aver sottratto al municipio di Napoli, gli appalti per rettificare il Corso Umberto I, e durante il quale, si volle raggiungere il felicissimo epilogo dell’unico fuoco visivo della città ormai non più capitale, intrecciato tra l’Albergo dei Poveri e gli scomparsi Granili a Sant’Erasmo, il rione Vittorio Emanuele III di fronte al carcere ed infine il rione Luzzatti a Poggioreale.


Si trattò all’epoca della presentazione del progetto medesimo di un’area coperta di 4.700 mq.

Corrispondenti a 2000 mq solo di cortili per un valore espressivo della densità edilizia pari a 11,29 mc/mq.

  • Complessivamente, si tratta di due edifici, 182 alloggi da due a sei stanze, per un totale di 790 camere. Fu progettato dal Primicerio nel 1908, ma costruito solo nel 1911, sul territorio un tempo impaludato, bonificato, acquistato dalla Banca d’Italia e ceduta al Comune che li ha ceduti poi all’Istituto Autonomo Case Popolari, che l’edificò esitandoli con tipologia a blocco e cortili multipli, collocandolo così com’è oggi, trasversalmente alla scacchiera dell’Arenaccia, sulle strade del tridente che fanno capo a piazza Carlo III e all’imbocco del Corso Garibaldi. La forza del costruito di questo rione sta nel reticolo di strade e gli slarghi sistemati secondo modelli stile Ottocento e con un sistema di collegamento interno agli isolati, in maniera analoga a quanto è stato disposto proprio sul settore meridionale del rione stesso. La copertura degli edifici è a terrazzo con solaio in cemento armato e camere d’aria. Alto basamento fino all’altezza dei due piani segnati tutti dall’altezza del portale, che è doppia rispetto ad altri edifici in zona.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF