Quartieri Popolari di Barra

I quartieri popolari di Barra, nel circondario di Napoli1, stanno distesi su di un’area pianeggiante a 4 Km dal centro città, ed in sostanza, essi rappresentano il miglior tentativo dell’Istituto Autonomo Case Popolari di esprimere, negli anni immediatamente dopo la seconda Guerra Mondiale, l’effetto razionalista delle abitazioni moderne.

La città sotto questpo aspetto fu ampiamente già organizzata durante l’Alto Commissariato di Castelli e Baratono.  Pur tuttavia, lo scenario dell’architettura fascista, che per motivi contingenti non fu mai realizzato durante il Governo di Benito Mussolini, disegna le fabbriche esistenti sul posto capaci di raggiungere questo scopo soltanto in parte, in quanto, del proposito di razionalizzare gli spazi, si finirà di non dotare le strutture di quelle attrezzature utili per caratterizzare il tema della ragione a tutti i costi.

La scelta di realizzare lotti di abitazioni che richiamassero lo stile d’Oltrealpe, trovò conferma nella costruzione del quartiere D’Azeglio in via Figurelle del 1946-1947 e successivamente, il Parco Azzurro sulla medesima strada distinto per la gestione affidata al Piano INA-Casa del 1952, ed infine la parte meglio emersa del progetto tutta svolta sui corpi di fabbrica del rione Cavour in via Egidio Velotti,  tanto caro all’architettura megastrutturista, anche perché il suo progetto porta la firma di Franz Di Salvo, autore delle Vele di Scampia a Secondigliano.

Essi sorgono su un progetto detto di Case Minime fornito dallo studio urbanistico e l’esperienza dell’architetto Marcello Canino, non realizzate secondo le istruzioni di quest’ultimo solo causa il sopraggiungere di episodi legati ai tumulti bellici scoppiati nel cuore d’Europa e con ampi riflessi politici sul governo centrale di Roma.

Tuttavia, la loro realizzazione esprime la notevole efficacia a partire da un progetto di nuova viabilità che si distingue tra gli isolati, dividendo tutta la zona in quattro parti differenti, di cui, tre di queste ospiteranno strutture a schiera semplice e la quarta insediata dai villini.

In definitiva, il pregio dei quartieri popolari nella zona di Barra, sono evidenti nel fato che sono riusciti comunque a conservare nel piano di recupero, le preesistenze sette-ottocentesche, rimaste ai margini dell’intervento stesso.
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Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF
(2) Domus, numero 270 del 1962