Zona Santa Lucia al Monte

Santa Lucia al Monte è una delle zone di Napoli1, sulla quale riesce ancora a prender visione la rigida urbanistica della scacchiera, all’interno dell’area definita protetta, assieme ad altri elementi che hanno contribuito ad identificare il valore inteso come universale del Centro Storico UNESCO di Napoli, unico motivo per cui quest'ultimo è stato iscritto al World Heritage List1bis.

Tagliata in due dal Corso Vittorio Emanuele, la zona versa lungo le propaggini occidentali della collina del Vomero.

E' stata urbanizzata sull'espansione cinquecentesca del tratto settentrionale dei Quartieri Spagnoli, dal quale risulta ampiamente attraversata in maniera difforme.

Densamente penetrata dalla strada delle colline, da Mergellina al Museo Nazionale, la zona unisce di fatto i confini di piazza Mazzini fino all'altezza della chiesa di Santa Lucia al Monte, perfettamente parallela alla geometria della Certosa, dalla quale è possibile ammirare la distesa di Chiaia tra gli speroni antichi di Monte di Dio, l'Egiziaca e Pizzofalcone
Per la edificazione di questa nuova arteria collinare, vennero oltre che saturati spazi vuoti all'angolo di Santa Maria Ognibene a Sette Dolori, modestamente resecate le proprietà poste su via delle Croci a Santa Lucia al Monte ed i giardini della casa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe sui vicoli di Politi molto più sopra dei giardini portici appartenuti un tempo alla chiesa mercedaria dei Santi Francesco e Matteo.


L'orografia dei luoghi di Santa Lucia al Monte. 

La zona, devastata da un violentissimo nubifragio nel 1729, dalle bombe del 1943 e dal sisma dell'80 dello stesso secolo, nasce dalla riduzione di balze naturali.

  • Da quelle superiori a quelle inferiori esse son collegate da ripide gradinate; di queste quella detta di San Pasquale fa riferimento a San Pasquale di Baylon dei Frati Minori Conventuali che un tempo hanno abitato Santa Lucia al Monte, e sono poste proprio di fronte al chiostro grande di questa chiesa che la congiungono alla via ad essa sottoposta detta Via delle croci a Santa Lucia al Monte2. Tra il terrazzamento della chiesa di Santa Lucia al Monte e la sottostante Via delle Croci, sotto il luogo del Santo Sepolcro esiste un lotto residenziale all'apice della Via di Portacarrese emissaria su via Toledo. La zona di Santa Lucia al Monte è lambita da Sud dalle edificazioni installate nel territorio di Montecalvario; a Ponente in direzione della Baia confina col Poggio delle Mortelle col Monastero Trinità delle Monache e a Nord dalle falde delle Celse e della Vigna di San Martino esclusa dal Parco Metropolitano della colline di Napoli.

La storia del comparto urbano di Santa Lucia al Monte. 

Un contesto spaziale e temporale di una dimensione di cultura sorta sulla capacità di aggregare diverse prospettive ognuna corrispondenti alle mutazioni che si son succedute nei secoli e che tutte insieme hanno dato forma orografica alla zona.

  • Potrebbe esser esistita da moltissimo tempo una chiesetta rupestre, diventata tale a partire da una semplice grotta già esistita per l'estrazione del tufo necessario alla costruzione del Molo Grande di Alfonso II negli anni del 1455 sotto la collina di Sant'Elmo, comune a quei tempi come lo fu anche la grotta delle Fontanelle nell'omonimo rione, sotto Materdei, sulla strada per le Cave al rione Sanità. La grotta di Santa Lucia al Monte, cessata la sua funzione d'origine fu occupata solo inizialmente dagli Spirituali Mendicanti Francescani espunti dall'Ordine dei Frati Minori allora in Provincia con Terra di Lavoro residenti stabili al Monastero di Santa Chiara a Spaccanapoli poi lasciata libera agli Alcantarini, ugualmente Francescani, ma oggetto di grandi riforme pontificie in seno all'Ordine francescano a Napoli. Questa zona indubbiamente prende nome proprio da questi primi insediamenti, nuclei religiosi a carattere cenobitico senza una precisa destinazione giuridica, con primitive forme conventuali sacre al culto di Santa Lucia Vergine già abbastanza praticato a valle nelle omonime chiese al borgo. E' il rapporto esistente tra suolo e cappelle rupestri che ha avviato la forma urbana definitiva di Santa Lucia al Monte di Napoli, in buona misura su tre fasce ai lati di Santa Maria Apparente e al di sopra dell'abitato del vico Noce e lateralmente sull'ansa dell'insediamento di Politi. Al di là del quale trovasi ancora un'altra gradinata differente dall'altra su Via delle Croci per esser questa priva di significato monumentale, stretta, arrampicata alla quinta sulla Santa Lucia al Monte, aggancia vico Polito alla proprietà dei Caputo.

La zona di Santa Lucia al Monte nella topografia antica e nella storia pedamentina del monte.

Questi percorsi, articolati ed efficaci anche se faticosi in salita, trasformati nel processo urbanistico, ma intatti nella sostanza, si riconoscono tutti o quasi tutto nella prima pianta Baratta del 1629 esclusa la gradinata che nascosta dalla palazzata sotto la terrazza della masseria scendeva all'angolo di Sette Dolori e di lì risaliva la proprietà Belmonte e Trinità delle Monache su suolo censauto ai Bissoli.

  • Visibile ad ogni modo nella tavola Strozzi del 1464, questa cappella sacro speco, primitiva e spoglia d'ogni arredo e d'ogni genere è vista nell'anzidetta tavola come edificio di notevoli dimensioni3, mentre il Galante già prova a rintracciarla nel luogo detto del ”Belvedere”4, molto probabilmente a proposito del tracciato primario di strade e stradine arrancante il versante sul quale son poi sorte da altrettante cave Santa Maria Ognibene, la chiesa del Santo Sepolcro e da un masso Santa Maria ad Obolo. Del resto un poco più sopra, disteso al sole del colle, esisteva avanti l'anno 600 una grotta abitata dai Basiliani dedicata a Sant'Erasmo poi divenuto il castello-fortezza costruito nel 1329. Con l'acquisizione della collina di Sant'Elmo, la zona di Santa Lucia al Monte ha acquistato nuovo paesaggio visibilissimo dalla valle del Centro antico e che la città non aveva mai conosciuto prima degli anni 10 del Seicento, con una consapevolezza nuova del proprio paesaggio, che, a parte la storditura del Corso Vittorio Emanuele, resta detto è indiscusso in termini di fascino, eccellenza paessaggistica invidiata in tutto il mondo. La masseria Caputo assieme alla Pedamentina mostrano che sotto Sant'Elmo la zona di Santa Lucia al Monte nel punto esatto in cui ricade l'ex convento, si trova nella posizione strutturale più significativa con edifici sparsi oltre il limite della scacchiera su un territorio nel quale i rari percorsi, ma anche la forma del suolo, costituiscono parimenti elementi di fortissima relazione con l'impianto che verrà a determinarsi negli anni dell'800 napoletano.


Spazio note

(1) Estratto da: [5]: Quartieri Spagnoli e Rione Carità di Napoli / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli
(1bis) Con decreto legge 77/2006 varato in Italia nel 2007 e a cui si è fatto ricorso anche per il tessuto urbano antico del capoluogo campano . Linee guida per la rendicontazione tecnica ed amministrativa finanziati a valere sulla legge 77/2006; leggi tutto il PDF
(2) [A sud della gradinata di San Pasquale vi è la casa di Gregorio Busci, con giardino disegnato nelle carte e nella topografia di fine '800, sede delle opere del pittore Giovanni Giuliani e Giovanni Casolaro e l'abitat di Crescenzo. Teresa Colletta aggiunge che in questa via fino al termine ultimo in discesa non s'incontrano croci di sorta. Nella sua forma storica, la gradinata è da sempre stata conforme a sette rampanti e altrettanti sette pianerottoli ognuno con un'edicola detta poi cappelluccia, ed allo smonto sulla terrazza prospiciente il vecchio monastero di Santa Lucia al Monte si vedevano tre croci. In *Atlanti di città del Cinquecento / Teresa Colletta. - Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1984. - 136 p., 8 c. di tav. : ill. ; 21 cm. Autore Colletta, Teresa Soggettario Firenze CARTOGRAFIA - Sec. 16. CITTA - Vedute - Sec. 16. NAPOLI - Vedute - Sec. 16. Classificazione Dewey 912 Luogo pubblicazione Napoli Editori Edizioni scientifiche italiane Anno pubblicazione 1984.]
(3) [*Architettura e città barocca/ scritti di Anthony Blunt, Cesare de Seta. - Napoli : Guida, 1978. - 84 p., 16 c. di tav. : ill. ; 18 cm. ((Contiene: Sull'uso ed abuso di barocco e rococò in architettura / Anthony Blunt . Sulla presunta città barocca / Cesare de Seta. - Tit. orig. della prima opera: Some uses and misuses of the terms baroque and rococo as applied to architecture. - Trad. di Maria Concolato Palermo. BNI 88-5577 Collana Tascabili ; 32 Fa parte di Sull'uso ed abuso di barocco e rococo in architettura Sulla presunta citta barocca Autore secondario De Seta, Cesare Blunt, Anthony Autore Blunt, Anthony De Seta, Cesare Soggettario Firenze Architettura barocca CITTA - Sec. 17.-18. Classificazione Dewey 724.190 Luogo pubblicazione Napoli Editori Guida Anno pubblicazione 1978]
(4) [*Guida sacra della citta di Napoli/ per Gennaro Aspreno Galante ; presentazione di Mario Gaglione. - Rist. anast. - Napoli : Morano, 2004. - V, 473 p. ; 28 c. di tav. : ill. ; 24 cm. ((Ripr. facs. dell'ed. Napoli, 1872. Autore Galante, Gennaro Aspreno Soggettario Firenze NAPOLI - Guide sacre Luogo pubblicazione Napoli Editori Morano Anno pubblicazione 2004]