Area settentrionale di Napoli

L'area settentrionale della città di Napoli1 assume posizione periferica rispetto al centro antico ed è composta da tre unità morfologiche.

Rispettivamente nell'ordine in cui spesso le si osserva incise sulle mappe sia antiche che moderne, esse sono: il Parco della Selva ed il Parco delle Masserie entrambi rilevati nel territorio di Chiaiano ed il Vallone di San Rocco. Quest'ultimo con uno sviluppo territoriale lungo 6 km, tra asperità e salti quota, collega tra loro il colle dei Camaldoli con le orografie agresti dei Ponti Rossi.

La zona è interamente occupata da materiale urbano eterogeneo, in parte storico ed in parte moderno, e comunque percepibili come elemento principale della struttura dei quartieri fondati su territori sottratti all'imponente dimensione agro-boschiva delle colline che cingono a corona la valle che si estende verso il golfo.

È quindi da considerarsi settentrionale alla città di Napoli il parco a prevalente funzione di bosco ceduo sorto le pendici della conca dei Pisani, il colle dei Camaldoli, la macchia di verde mediterraneo che ammanta la zona dello Scudillo, il Mojariello, il bosco di Capodimonte, Chiaiano, il Vallone di San Rocco, Miano, Piscinola, Marianella, Secondigliano e buona parte della piana di Scampia.

Causa l'infittirsi però durante tutto il Novecento della rete infrastrutturale purtroppo la zona ha spostato il baricentro dal nucleo antico della città verso l'esterno, al di là dei quartieri popolari, segno della lenta ed inesorabile saldatura tra loro di quella teoria infinita di insediamenti minuti sorti sul territorio a fase alterne, responsabili unici della mancata soluzione di continuità e dell'irriconoscibilità degli antichi confini. Ad aggravare ulteriormente la cesura di quest'area col centro antico della città la serie di interventi alle infrastutture presenti sul territorio mai avvenuti, seppur previsti dalle varianti aggiunte ai piani regolatori che si sono succeduti nelle lunghe stagioni dedicate alla costruzione di grandi e piccole residenze pubbliche, modificando definitivamente lo scenario, pressocchè quello attualmente evidenziabile.

Tutti questi quartieri sono oggi collegati al centro storico della città di Napoli attraverso la riqualificazione di un del tracciato ferroviario preesistente rivalutato in luogo di evitarne lo smantellamento durante gli anni della costruzione della nuova Metropolitana Linea 1 alla quale è allacciata e per buona parte sviluppata, quest'ultima, in sopraelevata. Il collegamento ferroviario rappresentò e continua a rappresentare per questo settore della città una valente occasione di riscatto contro la condizione di marginalità acquisita nel corso del Novecento fino ad immaginarne l'alterazione di stato di periferia grazie al mutuo accesso delle parti con i collegamenti veloci sia su terra che in sopraelevata.


Il settentrione della città, la sua contiguità fisica, risorse e vincoli.

Un'area immensa prevalentemente pianeggiante oltre le colline sulla quale, tutto ciò che vi è stato costruito in parte conferma il vuoto.

  •  Ed in parte densifica e rafforza la recinzione e la chiusura col centro antico. Lo spazio disponibile di questa zona pone in evidenza il segno della gestione del patrimonio che non ha esitato i risultati sperati, alla stessa maniera di quanto è accaduto per la zona orientale, con la quale condivide in effetti l'ineluttabile destino.  Con la sola differenza rispetto all'area orientale che gli elementi che ne formano il suo insieme, gli opifici, l'ex birreria Peroni nel largo di Via Lazio, le caserme lungo via Miano, ed i vuoti interstiziali ancora oggi presenti non potrebbero esser in alcun modo soggetti a dismissione in quanto percepiti come patrimonio immobiliare storico del tessuto, costituendosi senza alcun equivoco di sorta un sistema di risorse ma anche di vincoli.La trattazione del sistema geografico della città di Napoli in visione comparata tra zona settentrionale e zona orientale esprime che essa è fonte di grandi risorse ma al tempo stesso anche di grandi vincoli. La stessa che l'ha resa unica, ineguagliabile, peculiare, ma ne ha anche costituito l'impedimento maggiore per lo sviluppo inteso come sostenibile secondo i dettami giunti dall'Europa. E l'area settentrionale rappresenta la miglior ipotesi per un suggestivo racconto di valorizzazione vista la complessa orografia, i grandi salti di quota, ed i sistemi di lotti terrazzati digradanti verso il mare. A questo ambizioso progetto apparterrebbe anche il nuovo sistema dei parchi territoriali entro i quali ci starebbero il Parco della Selva di Chiaiano, destinato alle attrezzature per il tempo libero, con la contestuale dismissione delle cave di tufo ivi presenti, il Parco delle Masserie di Chiaiano per la realizzazione di agriturismo di eccezionali dimensioni ed infine con il recupero ambientale del Vallone di San Rocco. 

Le infrastrutture dell'area settentrionale.

Tutto quanto il settore settentrionale di Napoli mostra l'ordine precario e l'idea di città a cui è mancata la forza di regole e principi.

  •  Questo stato di cose ha avuto la sua origine principalmente nella fondazione su questi territori di abitazioni singole, disperse e separate seppur incastonate nel grande agglomerato di impianti industriali e casermoni per la residenzialità. Segno, questo, di quello che fu l'intervento patrimoniale siglato in parte dal Piano INA Casa, in parte dall'IACP e soltanto in minima parte dall'ICE-SNEI, tutti ad ogni modo volti a riempire spazi agricoli sottratti alla loro funzione primaria negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.Nella scala urbana che ha determinato la qualità dei servizi erogati alla città nello spazio tra l'Ottocento ed il Novecento hanno assunto un ruolo determinante le infrastrutture, in special modo quelle di trasporto che nell'insieme degli elementi spesso hanno inciso ed in qualche caso ancora incidono un ruolo strutturante. Ad esempio va messo in risalto e non trascurato la modificazione dell'assetto urbano inciso dalla rete autostradale quasi tutta in sopraelevata che si è andata a sovrapporre alla maglia storica e principale di tutta la zona settentrionale, meno insidiosa seppur con tutti i processi negativi che si è portato appresso anche la rete di trasporto su ferro. E con questo è detto che negli anni Novanta del Novecento sembrò fino ad un certo punto soddisfatta l'esigenza di creare un logica che venne conosciuta fino ad allora come la logica delle trasversali, ed ovvero, a partire dalla necessità di non lasciar scoperta la città storica ai centri della periferia urbana ed ai comuni limitrofi si costruì a più non posso le trasversali, gli assi di collegamento preferiti in sopraelevata, in sostituzione dell'ormai obsoleta strada degli americani, ovvero la Circumvallazione esterna, lasciata libera al traffico dei mezzi pesanti. Dalla Circumvallazione parte la Perimetrale di Scampia, che seppur l'attraversa da parte e parte, la lascia comunque isolata dai grandi collegamenti, separandola nei fatti dal vicinissimo quartiere di Piscinola, non servendo alcuna uscita né per questo settore né per gli altri settori di Miano e Ponti Rossi ed anzi, si arresta bruscamente all'altezza del quadrivio di Capodichino. Fermo alla sua condizione storica dal 1965. Altro passaggio da considerare è la ormai estinta funzione di trasporto rappresentato dalla rete ferroviaria Alifana, impiantata sui luoghi nel 1978, ed in fase di dismissione dal 1998, senza che vi sia mai stata messa mano alla rimozione del ferro e delle traversine, creando certamente non poche difficoltà nella scelta di ricompiere l'azione di trasporto su ferro e rivalutare altrimenti il materiale installato sui territori. Per la zona settentrionale in relazione al trasporto utenti dalla valle alla periferia e ai comuni limitrofi vi sono anche collegamenti in viadotto che attraversano il vallone di Chiaiano.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: FACOLTA’ DI ARCHITETTURA DIPARTIMENTO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA E RESTAURO Dottorato di Ricerca in Storia dell’architettura e della città XVII Ciclo Le colline nord-occidentali di Napoli: l’evoluzione storica di un paesaggio urbano. Tutor Agostino Di Lorenzo Prof. Leonardo Di Mauro Coordinatore del Dottorato Prof. Francesco Starace. Le colline nord-occidentali di Napoli: l’evoluzione storica di un paesaggio urbano, Agostino Di Lorenzo Gennaio 2006. A questo link per il consulto del pdf on line.